13/11/2024

Elezioni Emilia-Romagna. Intervista a Alessandra Basso (Lega)

Alessandra Basso, classe 1967, avvocato, candidata alla carica di consigliere regionale in Emilia-Romagna per la Lega (circoscrizione Bologna). Membro del parlamento Europeo nella legislatura 2019-2024. Ha sottoscritto nel 2019 e nel 2014 il Manifesto valoriale e durante il mandato europeo ha organizzato incontri sull’utero in affitto, combattendo con emendamenti e voti contrari la proposta per rendere l’aborto un diritto universale.

 

I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?

«Lo sottoscrivo, come avevo fatto per candidatura al Parlamento Europeo, in considerazione di quanto ho visto succedere in Europa. E’ in atto, da molti anni, un tenace tentativo di cancellare le radici Cristiane e la famiglia tradizionale, imponendo con forza ideologie gender e LGBT. Questo viene fatto a tutti i livelli e costantemente. Ho combattuto molto quando, discutendo del certificato di filiazione europeo, si è tentato di legittimare, anche in Italia ove è vietata, la pratica dell’utero in affitto o quando si è votato per il riconoscimento dell’aborto quale diritto universale».

In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?

«Ho votato contro tutte le proposte a favore dell’aborto, deriva LGBT, ratifica della convenzione di Istanbul, contro l’introduzione dell’aborto come diritto fondamentale. Ho partecipato a convegni come relatrice contro l’utero in affitto, ho invitato le associazioni Pro Life, e Pro Vita e Famiglia, a un evento da me patrocinato a Bruxelles (“No al supermercato dei bambini”). Sono stata relatore sul “certificato di filiazione europeo”, che ha tentato di introdurre la pratica dell’utero in affitto in Italia, opponendomi con una proposta contraria».

Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.

«Considerato che anche in Emilia Romagna siamo in pieno “inverno demografico” ritengo fondamentale sostenere le politiche economiche a favore delle famiglie, evitando costi a loro carico in nome della folle ideologia green (auto elettriche, case green), che deve essere attuata ma con buonsenso. Proporrei incentivi all’affitto, sostegno agevolato per l’acquisto di un immobile. Andranno attuate nuove politiche sanitarie a tutela degli anziani, delle persone più fragili, e incentivi alle famiglie per sostenerle a compiere scelte di vita. Scelte di vita, e non di morte, come la nuova follia dell’aborto a domicilio».

Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?

«Un cambiamento radicale nella cultura. Oramai nelle scuole l’educazione viene demandata agli insegnanti, che spesso si occupano di promuovere ideologie gender, confondendo gli adolescenti, e sottraendo il ruolo educativo ai genitori. Ed è fondamentale impedire che lo Stato o i Giudici abbiano il potere di decidere sulle vite dei figli, ma che siano la mamma e il papà a decidere. È importante una forte presenza delle associazioni pro vita nelle scuole e nelle istituzioni, perché di questi temi se ne deve poter parlare liberamente».

Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?

«Come ho già evidenziato, c’è bisogno di una rivoluzione culturale in senso anti cultura woke che metta al centro valori più sani. Da anni assistiamo sui social a propagande di assurdi “tour sessuali” fatti da ragazzine, alla banalizzazione dei rapporti umani, al disvalore del concetto di famiglia. Sarebbe importantissimo favorire la creazione di luoghi di aggregazione, dove i ragazzi possano incontrarsi fisicamente invece che solo virtualmente. Da un punto di vista “pratico”, riforma della sanità, tutela del territorio, incentivi alle famiglie e sostegno alle imprese sono assolute priorità».

 

 

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