05/11/2024

Elezioni Emilia-Romagna. Intervista a Luca Cuoghi (FdI)

Luca Cuoghi, 57 anni, impiegato bancario, è candidato a consigliere regionale (per un rinnovo del mandato) in Emilia-Romagna per Fratelli d’Italia. Impegnato nel mondo pro family e pro life con iniziative, incontri, convegni.

 

I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?

«Ad essere divisivi, non sono i temi del Manifesto: la vita, la famiglia e la dignità delle persone dovrebbero essere al centro di ogni azione politica, indipendentemente dalla corrente di appartenenza ed in effetti lo sono stati per secoli di storia. Ad essere divisivi sono i temi che altri contrappongono ai valori espressi dal Manifesto, che pertanto richiedono una reazione compatta e determinata».

In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?

«Restando nell’ambito del mio ruolo istituzionale, sono intervenuto più volte per sostenere cure palliative, priorità educativa delle famiglie o perché alle donne incinte in difficoltà siano offerti consultori e servizi alternativi all’aborto volontario; in questo ambito ho anche predisposto un emendamento al bilancio regionale per destinare ai consultori e ai servizi alternativi all’interruzione di gravidanza i fondi stanziati per il progetto (dis)educativo “W l’amore”, intriso di indifferentismo sessuale e sessualizzazione precoce, senza mai alcun riferimento (tranne nel titolo) all’amore e all’affettività. Ho inoltre presentato un Progetto di Legge per l’affidamento dei minori in ambito prioritariamente familiare».

Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.

«È certamente prioritario il contrasto alla denatalità, anche perché gli effetti si potranno vedere solo dopo molti anni e non possiamo più perdere altro tempo! Ma nell’immediato, occorre abrogare le Delibere che l’attuale giunta ha approvato per consentire il suicidio assistito nella nostra regione».

Lei ha già svolto la carica per cui si sta oggi ricandidando. Quali azioni concrete lei o il suo gruppo avete messo in campo negli ultimi cinque anni della legislatura uscente?

«Purtroppo, trovandosi il mio Gruppo in minoranza, nessuna delle nostre proposte su questi temi è mai arrivata all’approvazione».

Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?

«Continueremo a dare battaglia su questi temi e se avremo l’onore e l’onere di guidare la Regione, potremo sistemare alcune cose: come dicevo pocanzi, da subito si possono annullare le delibere sul suicidio assistito (peraltro considerate illegittime dall’Avvocatura di Stato), poi occorre strutturare un welfare a misura di famiglia naturale e intervenire sulla scuola per liberarla dall’ideologia del pensiero unico. Anche la sanità, principale capitolo di spesa regionale, dovrà tornare a dispensare cure senza alcun approccio ideologico, ma con il solo obiettivo di aiutare le persone nella malattia».

Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?

«Dobbiamo fare molta attenzione, informazione e prevenzione sui rischi che porterà un uso incontrollato della cosiddetta “intelligenza artificiale”, affinché la stessa non vada a ledere i diritti, la dignità ed il lavoro delle persone».

 

 

 

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