Luigia Santoro, nata a Modena nel 1957, medico specialista in Odontoiatria e Ortognatodonzia. E’ candidata a consigliere regionale in Emilia-Romagna per la Lega. Ha già svolto tre mandati in consiglio comunale a Modena dal 2009 al 2024 e uno in consiglio provinciale a Modena terminato nel 2024.
I temi, i valori e i principi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e "politicamente scorretti". Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Ho sempre ritenuto fondamentali i principi non negoziabili, ma il mio impegno attivo nasce con l'esperienza in Scienza e Vita a partire dal 2005 coi comitati per la legge 40. Da lì ho ritenuto utile formarmi per poter avere competenze che ho messo a frutto durante il mio impegno politico istituzionale in Consiglio Comunale e nelle associazioni cattoliche di cui ho fatto e faccio tuttora parte».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e principi espressi nel Manifesto?
«Aderisco ai medici cattolici e insieme abbiamo organizzato eventi sulla legge 40, sulla l. 194, sulle pillole abortive e sul fine vita con particolare attenzione alle cure palliative. Come consigliere comunale ho presentato interrogazioni e ordini del giorno a tutela della vita, contro l'aborto e l'istituzione del testamento biologico, a favore della maternità e della famiglia e contro i programmi di educazione sessuale e gender nelle scuole. Ho partecipato a tutte le manifestazioni delle sentinelle in piedi e nell'ultimo mese ai 40 giorni per la vita».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Scelgo il punto 3, a contrasto dell'utero in affitto che è un reato che schiavizza la donna e toglie il diritto al figlio di avere una sola madre naturale nell'ambito di una famiglia stabile composta da un padre e una madre nell'ambito possibilmente di un matrimonio. Intendo promuovere programmi anche nelle scuole per sensibilizzare soprattutto i giovani, per far comprendere che il desiderio di avere un figlio a qualunque costo e in qualsiasi contesto non è un diritto. Il diritto è quello del figlio, che va tutelato in quanto soggetto debole, ad avere una famiglia naturale. Inoltre è necessario sfatare il mito della gestazione per altri, mostrando nella sua crudezza il business e lo sfruttamento che ci sono dietro. Bisogna ripartire dalle nuove generazioni, con fiducia».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai principi espressi nel Manifesto?
«Intendo trovare altre persone all'interno del consiglio regionale che condividano i nostri principi per poter lavorare insieme per il bene presentando interrogazioni e ordini del giorno e promuovendo iniziative per sensibilizzare e difendere questi principi, confidando sul sostegno di Pro Vita & Famiglia».
Oltre ai valori e principi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«Date la mia competenza medica e la mia esperienza come specialista ambulatoriale a tempo pieno, vorrei impegnarmi per una sanità migliore, più rispettosa del ruolo dei medici e del personale sanitario, più vicina ai cittadini, con risposte concrete in tempi brevi, senza sprechi e burocrazia. Altro tema importante per me è garantire la sicurezza, contrastando illegalità, spaccio e baby gang».