Michele Gandolfi, classe 1989, insegnante, è candidato a consigliere della Regione Emilia-Romagna per la Lega (ed è tra le fila del Popolo della Famiglia). Attualmente Consigliere comunale presso il comune di Salsomaggiore Terme, capogruppo de Il Popolo della Famiglia – Forza Italia.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Non ho mai dato peso al fatto se i miei valori fossero seguiti da molti. Secondo i più, ad oggi, sostenere le idee di questo manifesto va a relegare automaticamente a minoranza nella società. Sarà pur vero, ma si può essere minoranza creativa e soprattutto le pratiche che combattiamo sono accettate solo perché fomentate dalla grancassa del mainstream. Mi interfaccio quotidianamente con i giovani, e per loro buona parte delle barbarità della nostra società sono ancora considerati surreali. Questo mi dà la forza per pensare ad un futuro migliore, che è anche ciò per cui combatto come politico».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Come militante del Popolo della Famiglia ho sempre fatto il possibile per sostenere le nostre idee politiche: dal tesseramento alle raccolte firme, dai volantinaggi all’affissione dei manifesti. Mi sono personalmente speso per la raccolta delle firme per il testo di legge “Un cuore che batte”, dal momento che potevo essere autenticatore presso il mio comune. Quest’anno, sfruttando la visibilità data dalla mia posizione, ho poi organizzato un ciclo di incontri intitolato “Questioni di vita”, proprio per parlare di bioetica e politica».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Il punto 5 nella regione Emilia-Romagna è particolarmente sentito. Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto tante segnalazioni di volantini che sottintendevano un’impostazione della sessualità nella direzione del gender. Buona parte di questi volantini portavano il logo di un’ASL locale. Una volta eletto, se sarò in maggioranza, proporrò un giro di vite verso le Aziende Sanitarie stesse, chiedendo di revocare ogni iniziativa in questo senso. Se dovessi essere in minoranza, presenterò un’interrogazione per capire l’effettiva linea della regione al riguardo».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«La prima necessità è rimettere la famiglia al centro della società. Tramite tutti gli strumenti economici e politici a disposizione, diventa fondamentale incentivare la natalità e irrobustire le politiche a sostegno delle famiglie con figli. La seconda necessità è rimettere la persona al centro della sanità. La Giunta Bonaccini ha pensato bene di risolvere tutti i problemi di bilancio approvando in extremis l’eutanasia. Da parte nostra è indispensabile ribadire che la vita è sacra dal concepimento alla morte naturale e semmai sarebbe auspicabile implementare il sistema delle cure palliative».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«In Emilia-Romagna la deriva ambientalista ha mostrato tutte le sue contraddizioni. Le recenti alluvioni hanno provato che l’uomo non può rifiutarsi di prendersi cura del Creato. L’uomo deve modellare l’ambiente secondo i propri bisogni, considerando che, come chiarito dal Papa “in qualunque impostazione di ecologia integrale, che non escluda l'essere umano, è indispensabile integrare il valore del lavoro”. Gli eccessi green stanno dimostrando tutta la loro irrazionalità, devastando le economie, senza nemmeno giungere ai risultati sperati in termini di diminuzione di inquinamento prodotto».