Mirko De Carli, nato a Ravenna nel 1984. E’ candidato al consiglio regionale dell’Emilia-Romagna nella Lista Lega-Popolo della Famiglia nel collegio di Ravenna. E’consigliere comunale a Riolo Terme e consigliere Nazionale de Il Popolo della Famiglia.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«I temi ed i valori protagonisti nel Manifesto di Pro Vita e Famiglia non sono affatto divisivi per quello che mi riguarda. Sono le stesse battaglie che animano il mio impegno sociale e politico da sempre. Evidentemente la difesa della Vita e della Famiglia sono concetti su cui determinate aree politiche, anche a destra, preferiscono tacere per una mera questione di tornaconto personale. Da anni porto avanti in tutta Italia il mio impegno contro l’aborto. Il prossimo passo sarà vietarlo del tutto, dato che si tratta di un omicidio legalizzato».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Nella mia carriera da amministratore ho avuto la possibilità di organizzare diverse conferenze, presentazioni di libri, mozioni per valorizzare la difesa della vita, della famiglia ed il contrasto al pensiero unico dominante LGBT. Una recente battaglia quella di eliminare la Carriera Alias negli istituti che in provincia di Ravenna la hanno introdotta».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«La recente determina della Regione Emilia Romagna regolamenta l’interruzione volontaria della gravidanza a domicilio. Si tratta di una scelta vergognosa senza alcun rispetto per la Vita nascente e per la Donna. L’inverno demografico non può essere contrastato con la cultura abortista ma con una campagna di sensibilizzazione che parta dal contrasto all’aborto alla valorizzazione di essere genitori. Basta messaggi ipocriti sulla violenza sulle donne, più messaggi a supporto della Famiglia».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«Le associazioni LGBT hanno un peso dominante attualmente come impatto sulle amministrazioni. Nel caso venissi eletto, mi muoverei per cancellare la nuova determina sulla interruzione volontaria della gravidanza e sul fine vita promosso da Bonaccini e vieterei alle scuole di applicare la cattiera Alias».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«A livello locale sanità e sicurezza del territorio, alla luce dei recenti fatti alluvionali, sono punti programmatici di importanza vitali. Non dimentichiamo che come Popolo della Famiglia abbiamo a cuore la sicurezza dei cittadini, ed un maggiore sostegno alla disabilità. Non ultimo, una delle nostre battaglie, il contrasto totale alla ludopatia, controllando a livello regionale l’apertura di nuove sale slot».