Priamo Bocchi, classe 1970, sposato, padre di due figlie. In passato è stato consigliere di circoscrizione per Alleanza Nazionale, candidato sindaco per Fratelli d’Italia nel 2022; attualmente è capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di Parma e presidente della commissione garanzia e controllo. Nel 2020 fu candidato alle regionali nelle liste di Fratelli d’Italia e seppure il più votato della lista in provincia (1589 preferenze) non fu eletto.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Ritengo i valori del Manifesto di Pro Vita i principi sacri e non negoziabili che ispirano la mia vita e la mia militanza politica da sempre. A maggior ragione oggi che l’offensiva woke e relativista li attacca relegando i suoi difensori fuori dal perimetro della rispettabilità e bollandoli di ignominia. Nel passato mi sono scontrato duramente con l’ex sindaco Pizzarotti (riconoscimento genitorialità omosessuale, sostegno alla legge Zan, legge regionale sulla omotransnegatività, sostegno a iniziative pro gender e LGBTQ). Oggi mi batto nel consiglio comunale a difesa della famiglia (mozioni su fiscalità familiare, sostegni alla natalità, libertà educativa)».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Ritengo prioritari investimenti su famiglia e natalità ma anche il punto 5: solo negli ultimi 18 mesi la regione ER ha finanziato il circolo Arcigay Il Cassero di Bologna per iniziative di indottrinamento gender nelle scuole (progetti di valorizzazione del patrimonio LGBTQ+ e interventi formativi nelle scuole)».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«Attuare politiche che mettano la famiglia al centro dell’azione politica: costituzione di un’agenzia regionale per la famiglia e la natalità (in ER ci sono 100 under 15 ogni 205 over 65) che ispiri i provvedimenti di tutti gli altri assessorati. Introdurre una fiscalità familiare, lavorare sul potenziamento degli asili nido e favorire accesso alla casa per le giovani coppie. Bonus scuola per garantire la libertà educativa delle famiglie e permettere la sopravvivenza delle scuole paritarie».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«Sanità (che assorbe la gran parte del bilancio regionale) oggi male organizzata, inquinata da logiche di potere, ideologiche (farmaco blocca pubertà mutuabile), non meritocratiche e che non offrono un adeguato servizio di presa in carico del paziente. Poi su disabilità c’è tanto lavoro da fare per favorire l’inclusione sociale e lavorativa dei disabili».