Stefano Spinelli, classe 1962, avvocato, è candidato alla carica di consigliere regionale in Emilia-Romagna (circoscrizione Forlì-Cesena) per Fratelli d’Italia. Dal 2014 al 2019 è stato Consigliere Comunale di Cesena per lista di centrodestra “Libera Cesena” ed è Responsabile Regionale Dipartimento Istruzione di Fratelli d’Italia. E’ Presidente della sezione locale UGCI di FC – ex socio Giuristi per la Vita.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«La mia esperienza politica è nata perché non potevo più far finta di niente rispetto al mutamento antropologico che certo progressismo aggressivo e imperante vuole imporre (pensiero politicamente corretto, ideologia woke, gender, relativizzazione di tutti i valori…). Dunque questi temi hanno importanza nel mio impegno politico, assieme al tema dell’alternanza rispetto ad un modo egemonico di governare le nostre città e i nostri territori da parte della sinistra per più di 50 anni».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Ho scritto un libro già nel 2012 contro il mutamento antropologico in atto, dal titolo “I Diritti Umani Capovolti” Ed Fede e Cultura. Mi sono sempre impegnato in associazioni che hanno a cuore (o dovrebbero aver a cuore) i valori espressi nel Manifesto. Sono presidente della sezione locale UGCI di FC. Sono socio dell’associazione Osservatorio per l’Educazione di FC. Ex socio dei Giuristi per la Vita Ho contribuito a redigere alcuni ricorsi amministrativi contro alcune scelte amministrative».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Vorrei introdurre in Emilia Romagna un testo legislativo analogo a quello approvato circa un mese fa dalla Regione Umbra, ossia una legge a tutto tondo a sostegno concreto della maternità e della natalità, rendendo strutturale il contributo economico per i nuovi nati, a vantaggio dei giovani nuclei familiari, della famiglie numerose e di quelle con disabilità o handicap. Promuovere i Centri per la famiglia, con attività di orientamento e sostegno anche psicologico per le donne in attesa. Inserire i Centri di Aiuto alla Vita nei consultori e nell’iter per l’aborto al fine di prevenirlo (già previsto peraltro dalla 194). Armonizzare i tempi famiglia- lavoro per le donne».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«Contrastare le attuali politiche di governo regionale su detti valori (la regione ER è stata la prima a rendere facilmente disponibile la RU486). In caso di vittoria, governare all’opposto di quanto fatto sinora».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«Cominciare a realizzare opere per la difesa del territorio per prevenire o mitigare futuri eventi alluvionali o franosi e migliorare la sanità romagnola».