Civita Di Russo, avvocato penalista, candidata con Fratelli D’Italia per la Circoscrizione dell’Italia Centrale, ha vissuto per oltre 20 anni sotto protezione per aver lavorato con i collaboratori di giustizia e i pentiti.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Ho deciso di sottoscrivere il Manifesto di Pro Vita & Famiglia perché credo fermamente che i valori in esso espressi siano fondamentali per il futuro dell'Europa. La famiglia è il nucleo centrale della nostra società, ed è essenziale difendere e promuovere i principi che la sostengono. Nella mia vita e carriera politica, ho sempre messo al primo posto il rispetto per la vita umana e il supporto alle famiglie. Credo che proteggere questi valori sia cruciale per costruire una società più giusta e solidale, e che questo rappresenti l'identità autentica dell'Europa».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Nel corso della mia carriera come avvocato penalista, ho lavorato a stretto contatto con persone vulnerabili e ho sempre cercato di difendere i diritti fondamentali degli individui. La mia esperienza di vita sotto protezione per oltre 20 anni, dovuta al mio lavoro con collaboratori di giustizia e pentiti, mi ha reso ancora più determinata a combattere per una società che rispetti e protegga ogni vita umana. Inoltre, come madre, ho sempre sostenuto iniziative e politiche che promuovono il benessere delle famiglie e dei bambini, cercando di garantire un futuro migliore per le generazioni future».
L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Uno dei punti del Manifesto che ritengo prioritario affrontare riguarda il riconoscimento del valore della vita dal concepimento alla morte naturale. Se eletta al Parlamento Europeo, proporrei una serie di misure per supportare le donne in gravidanza, fornendo loro assistenza finanziaria, psicologica e medica. Proporrei anche programmi educativi che promuovano una cultura della vita e del rispetto reciproco. A livello legislativo, lavorerei per contrastare qualsiasi proposta che cerchi di rendere l'aborto un diritto fondamentale dell'UE, promuovendo invece politiche che offrano alternative e supporto alle donne che affrontano gravidanze difficili».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?
«Oltre ai valori del Manifesto, ritengo urgente concentrarsi su tre sfide principali a livello di Unione Europea. Innanzitutto Demografia e natalità: è essenziale implementare politiche che incentivino la natalità, supportando le famiglie con sussidi e servizi adeguati. La creazione di un capitolato UE che riconosca il problema demografico come un'emergenza e assuma le spese legate alla nascita dei figli è una misura che proporrei subito. Dopodiché attrazione di investimenti: dobbiamo attrarre nuovi investitori nell'UE, puntando su settori chiave come il digitale, l'ambiente, il benessere e la ricerca. Creare un ambiente favorevole agli investimenti esteri è cruciale per la crescita economica e la competitività europea. Infine sistema sanitario: è necessario riorganizzare il sistema sanitario europeo, garantendo che ogni cittadino, anche nei piccoli borghi, abbia accesso a cure mediche di qualità. Proporrei l'implementazione di una rete sanitaria capillare, che includa medici di base e servizi di emergenza accessibili a tutti. Queste sfide, affrontate con determinazione e coerenza, possono contribuire a costruire un'Europa più forte, equa e prospera».