22/05/2024

Elezioni Europee. Intervista a Claudio Borghi (Lega)

Claudio Borghi Aquilini è un giornalista, ex dirigente bancario e docente universitario, è stato Deputato per la Lega dal 2018 al 2022 ed è oggi Senatore. E’ candidato sempre per la Lega nella Circoscrizione Centro. In passato già Consigliere Comunale, Consigliere Regionale Toscana e membro del COPASIR.

 

I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?

«Ho sottoscritto volentieri il manifesto valoriale di Pro Vita & Famiglia perché rispecchia pienamente le mie convinzioni e presenta questi temi "divisivi" nel modo giusto ovvero con garbo e senza pretendere alcuna imposizione, al contrario di certi tentativi di costringere "con la forza" pretesi dai sostenitori dell'agenda woke. Io sono Cattolico, ho studiato e insegnato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano e ne ho sempre condiviso i principi di difesa della Vita e della Famiglia».

In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?

«La mia area di competenza è sempre stata l'economia e sin dal mio primo incarico come Consigliere Regionale sono stato presentatore di proposte di legge sugli incentivi alla natalità. Da quando sono Senatore sono anche stato inserito nella commissione Affari dell'Unione Europea e qui sono riuscito a fermare un parere positivo già scritto dagli uffici relativo alla legge sul certificato europeo di natalità che in modo subdolo avrebbe sdoganato l'utero in affitto rendendo valida in tutta l'unione la legge dello stato che avrebbe messo l'asticella più in basso. A seguito del mio intervento la proposta è stata respinta».

L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.

«Proprio per dare seguito a quanto già fatto nel Parlamento nazionale in caso di elezione al Parlamento UE vigilerò che la legge sul certificato europeo di natalità e su qualsiasi forma di legalizzazione dell'utero in affitto non venga mai approvata definitivamente. Per poter fare questo deve essere fermato ogni tentativo di far passare il processo decisionale dell'unione europea dall'unanimità alla maggioranza, privandoci di ogni potere di veto, anche su temi fondamentali come la difesa della vita».

Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?

«Oltre ai punti del manifesto Pro Vita e Fsmiglia ritengo prioritario fermare ogni tentativo di formazione di un esercito comune europeo. L'Italia ripudia la guerra e non voglio neppure pensare a un'Italia che finanzia la costruzione di un esercito dove i nostri figli potrebbero essere mandati a morire sotto il comando di un generale francese o tedesco».

 

 

 

 

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