23/05/2024

Elezioni Europee. Intervista a Désirée Merlini (Libertà)

Désirée Merlini, classe 1964, è medico di medicina generale. E’ attualmente consigliere comunale all’opposizione a Monza ed è stata, sempre a Monza, assessore alle Politiche Sociali (con delega alla Famiglia, Volontariato, Piani di Zona, Politiche Abitative, Servizi Sociali) dal 2017 al 2022. E’ candidata per la lista Libertà nella Circoscrizione Nord Occidentale.

 

I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita e Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?

«Ho deciso di sottoscrivere il Manifesto di ProVita e Famiglia perché, tra i valori che ho sempre scelto di difendere nella mia attività personale, professionale e politica, la Famiglia (nucleo fondante della nostra società) ha sempre rivestito un ruolo fondamentale. La mia professione stessa (medico di famiglia, appunto), per vocazione, lo richiede. 
Da quando ricopro incarichi istituzionali, ho sempre promosso ogni politica attiva utile a tutelare la natalità perché credo profondamente nel valore della vita umana».

In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi?

«
Durante la mia attività politica, ho dato molto spazio alla costruzione di reti con le associazioni e cooperative del territorio, favorendo azioni sinergiche tra il comune e le realtà del 3° settore con l’obiettivo di creare sostegno alle famiglie; ho costruito uno strumento amministrativo politico denominato Monza Family che è stato individuato da Anci Lombardia come innovativo esempio di coprogettazione e coprogrammazione con il territorio, attraverso il quale ho realizzato tra le altre cose,  una “scuola per genitori”. Ho recentemente scritto la lettera aperta al Sindaco di Milano, e a tutto il Consiglio Comunale, per manifestare il profondo dissenso sulla scelta di non installare, in luogo aperto pubblico nella città di Milano, la  statua di Vera Omodeo, raffigurante una Madre che allatta».

L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.

«Un punto che mi impegna da sempre è il sostegno alla famiglia. Nucleo fondante della nostra società basata sull’amore, il rispetto tra uomo e donna e la comprensione profonda del ruolo e delle necessarie differenze. Questa è la base culturale e sociale da riprendere e promuovere. Garantire la conciliazione genitorialità/lavoro con diverse forme di sostegno al reddito e all’impiego in progetti di mutuo aiuto femminile (ad esempio reti locali di tate condivise e nidi famiglia, reti locali di famiglie che aiutano famiglie); promuovere politiche di sostegno alle donne con gravidanze inaspettate, patologiche o difficili come scelta alternativa all’aborto, attraverso percorsi di aiuto psicologico ed  educazionale; istituire per tutte le donne un “reddito di maternità”  attraverso un contributo mensile che sarà erogato nei primi 6 anni di vita del nascituro».

Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?

«Sulla base quattro pilastri fondamentali: Pace, Sovranità, Dignità, Territorialità. Mi impegnerò in prima persona a: Promuovere la Pace, confermando in ogni sede e a ogni livello politico che l’Italia e l’Europa devono essere non belligeranti; Costruire  una  società sul valore umano e non in base al valore economico o finanziario; Promuovere un cambio di paradigma economico; Assicurare un servizio sanitario universale pubblico opponendosi alle ingerenze delle Agenzie in merito alle azioni di diagnosi e terapia; Sostenere il valore della famiglia e la crescita dei giovani; Promuovere una tecnologia al servizio dell’uomo».

 

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