Manuel Vescovi, classe 1970, professione imprenditore e formatore. Iscritto in Fratelli d’Italia e candidato alle elezioni europee nella Circoscrizione dell’Italia Centrale. Attualmente è Responsabile del Dipartimento Regionale della Toscana per i Rapporti Diplomatici di Fratelli d’Italia. In passato è stato Senatore della Repubblica nella XVIII Legislatura, Consigliere Regionale in Regione Toscana; Consigliere Comunale nei Comuni di Montegrotto Terme e di Cinigiano.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Ho deciso di sottoscrivere il Manifesto perché ritengo che i valori e i princìpi espressi siano fondanti per la nostra cultura. Ne rappresentano le radici, l’humus, i punti cardinali di riferimento e orientamento. Come ho espresso più volte pubblicamente, se ad un albero togli le radici, l’albero è destinato a morire. Quei principi sono le nostre radici: hanno un ruolo fondamentale nelle nostre vite, nelle nostre famiglie».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«A mio avviso, l’ideologia dominante gender oriented compie una mistificazione di base: far credere che l’albero della nostra appartenenza culturale possa essere più bello e più rigoglioso se ne modifichiamo in ottica riduzionista l’impianto di valori. Da consigliere regionale prima e senatore della Repubblica poi, ho sempre cercato di ancorare ai principi condivisi con il Manifesto il mio operato: esperienza molto significativa, in tal senso, è stata la vicepresidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità del Mirteto, una ferita aperta ancora oggi».
L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Da padre e da senatore della Repubblica, credo sia prioritario contrastare tutte le ideologie orientate alla cancellazione, alla cosiddetta cancel culture: l’ideologia gender in primis è, secondo me, uno strumento di cancellazione delle identità sessuali, favorendo una non bene identificata auto-affermazione di genere, rimuovendo appunto dalla formazione degli adolescenti il ruolo e il peso delle figure genitoriali».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?
«Come ho accennato nella risposta precedente, ritengo prioritario contrastare i principi della cancel culture e della sostituzione culturale: togliere le parole dal nostro vocabolario è cancellare concetti universali e fondanti (mi riferisco a genitore 1 e genitore 2 al posto di padre e madre, ad esempio); togliere il crocifisso dalle aule o dai luoghi di lavoro è rimuovere una simbologia di ispirazione cristiana; vietare di fare il presepe nelle scuole è la negazione dell’esercizio di un rituale preparatorio di avvicinamento alla più importante festa religiosa dei paesi cristiani».