Maria Veronica Rossi, classe 1988, è un'Eurodeputata uscente attualmente candidata nella Circoscrizione dell’Italia Centrale con la lista Fratelli d'Italia. La sua carriera politica è iniziata come coordinatrice comunale nel Comune di Ferentino, successivamente ha ricoperto il ruolo di coordinatrice provinciale del movimento Lega Giovani ed è stata membro del direttivo del Congresso Area Nord nella provincia di Frosinone. Ha svolto il ruolo di relatrice ombra per il dossier sul Passaporto Omogenitoriale, contribuendo al dibattito e alla definizione delle politiche su questo tema.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Non sono mai stata spaventata dall'essere considerata politicamente scorretta. Ho deciso di sottoscrivere il Manifesto perché i valori della famiglia e della natalità sono sempre stati vicini alla mia persona. Questi principi sono fondamentali per il futuro dell'Europa e guidano la mia attività politica, impegnandomi a difendere e promuovere una società che rispetti e sostenga le famiglie».
Lei ha già svolto il mandato di Parlamentare europeo, carica per cui si sta oggi ricandidando, in un contesto politico ostile ai valori e princìpi espressi nel Manifesto. Quali azioni concrete lei o il suo gruppo avete messo in campo in passato per tentare di arginare l’attuale ostilità dell’Unione Europea ai valori e princìpi espressi nel Manifesto (dichiarazioni, voti, proposte legislative, convegni ed eventi)?
«In questa legislatura abbiamo affrontato notevoli difficoltà per far valere le nostre idee e principi. Come relatrice ombra del dossier sul passaporto omogenitoriale, ho collaborato con colleghi spagnoli per difendere la sovranità degli Stati membri su queste tematiche. Abbiamo lottato per la vera democrazia contro le imposizioni della sinistra europea, attraverso dichiarazioni, voti e organizzazione di convegni ed eventi».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se rieletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Il mio impegno prioritario sarà garantire che donne e giovani non debbano scegliere tra avere figli e lavorare. Intendo proporre politiche che supportino le famiglie su tutti i fronti, eliminando le preoccupazioni sul futuro e il benessere dei loro figli. La parità di genere deve significare che avere un figlio sia una gioia e un'opportunità, non un ostacolo per le donne».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?
«Ritengo urgente concentrarsi sul sostegno alle famiglie, garantendo politiche che permettano alle donne di non dover scegliere tra maternità e carriera. Dobbiamo creare un ambiente in cui crescere una famiglia non sia un ostacolo ma un'opportunità. Inoltre, è essenziale promuovere la sovranità degli Stati membri nelle decisioni sulle politiche familiari e sociali, assicurando che le decisioni riflettano i valori e le necessità locali».