03/06/2024

Elezioni Europee. Intervista a Mario Mantovani (FdI)

Mario Mantovani, classe 1950, è nato e vive ad Arconate, inprovincia di Milano. Già eletto in due occasioni al Parlamento Europeo, poi Senatore e Sottosegretario di Stato. E’ candidato per Fratelli d’Italia nella Circoscrizione dell’Italia Nord Occidentale.

 

I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?

«Le società che non si riconoscono più nella famiglia tradizionale, nel matrimonio tra un uomo e una donna e che non sostengono la natalità con politiche attive stanno morendo, è un dato certo. Assistiamo, invece, ad una crescita demografica decisa in tutti quei contesti culturali in cui il matrimonio e la famiglia sono posti a base della struttura sociale e, come tali, sostenuti. L’Europa, invece, la civiltà europea e l’insieme delle popolazioni e delle Nazioni che la compongono stanno attraversando una crisi demografica e di valori senza precedenti. Stiamo morendo, di vecchiaia e progressismo. La famiglia è la pietra fondante della nostra società e sostegno sicuro per la conservazione di un patrimonio di valori etici, morali e storici. Nella famiglia tradizionale, struttura portante della nostra civiltà, rivivono e si tramandano i valori propri di un'Europa che vogliamo affermare. La famiglia è la struttura portante della nostra civiltà. Senza la famiglia nessuno di noi sarebbe quello che è adesso, senza la famiglia la società per come la conosciamo non esisterebbe, scomparirebbe. Vi è un attacco in corso contro la famiglia e contro il nucleo più importante della società occidentale, un attacco che voglio respingere e contro cui ritengo che valga la pena impegnarsi, impegnarsi e vincere. È per questo che ho deciso di sottoscrivere il manifesto di Pro Vita e Famiglia, perché i valori che enuncia sono i miei, perché in quei valori rivedo la mia vita e la mia famiglia, perché sostenere e proteggere quei valori equivale a sostenere e a tramandare i principi di una vita, che ho appreso dai miei genitori e che ho insegnato ai miei figli, valori che voglio conservare e che voglio sostenere in Europa, affinché l'Unione Europea non sia solo un nano burocratico ma un gigante politico, basato sulla condivisione e sul rispetto di princípi, ideali e valori comuni alla civiltà europea ed ai propri Stati membri».

In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?

«La mia partecipazione al dibattito politico si è basata sulla condivisione e sull'affermazione dei valori propri della dottrina cristiana, che ho voluto sostenere nell'ambito di forze politiche che da quei valori traevano origine e che da quei valori hanno tratto ispirazione per la loro azione civile e politica. La Democrazia Cristiana, il Partito Popolare Europeo ed ora i Conservatori europei sono stati e sono le categorie politiche in cui mi sono identificato ed in cui ho condiviso il sostegno e il supporto alla famiglia tradizionale ed alla vita. Sono un cattolico e un conservatore ed i valori del Manifesto sono anche i miei valori».

L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.

«L’approccio ideologico, nichilista e relativistico espresso dalle politiche e dagli orientamenti famigliari di alcuni gruppi e partiti politici europei, su tutti dalla sinistre e dagli ultra-liberisti, deve essere contrastato. Questi gruppi vorrebbero imporci un modello di società che non è il nostro e che nega il ruolo e l'importanza fondamentale che la famiglia, le identità e la donna devono avere nella società europea e nel rilancio del progetto politico europeo. Contro queste ideologie serve un'azione ed un impegno politico coordinato e unitario che unisca e coordini l'impegno di tutti i gruppi e di quegli esponenti politici che invece riconoscano questi valori come fondamentali e imprescindibili, e che rimettano la Famiglia e l'inversione della tendenza demografica negativa al centro della loro azione politica europea. Serve un'incessante sforzo congiunto infra-nazionale per la promozione, la condivisione e il riconoscimento, in Europa come negli Stati membri, di politiche che, attraverso il rilancio e l'incremento della natalità, garantiscano la sopravvivenza dei nostri stessi valori, della nostra cultura e dei nostri popoli. Noi tutti sostenitori di questi valori, dobbiamo unirci in forme stabili di coordinamento per promuovere e sostenere un'azione normativa e regolamentare efficace tesa ad affermare la libertà di chi voglia crearsi una famiglia e fare figli, ed incentivare e sostenere quelle coppie che siano desiderose di compiere una scelta di stabilità per il loro futuro. Dobbiamo fare in modo che i giovani possano trovare nelle politiche e nei Governi europei degli alleati che agiscano a loro volta come buoni padri di famiglia a sostegno e a garanzia della nostra stessa sopravvivenza culturale e storica. Mi impegnerò a sostenere e ad accrescere l'operatività e l'efficacia un gruppo di lavoro e di coordinamento europeo in tema di famiglia, vita e natalità, cui ogni esponente politico che si riconosca in questi valori potrà dare il suo contributo a prescindere dalla propria provenienza partitica, cooperando alla valutazione, e alla discussione di temi fondamentali per noi tutti, per la definizione, la promozione e l'approvazione di politiche e normative condivise. Devono essere rilanciati interventi concreti in tutti quegli ambiti e in quei settori che possano costituire per la famiglia fonti di difficoltà e un disincentivo alla natalità. Alla famiglia devono essere dedicate politiche nuove, che ne supportino la formazione e ne affermino il valore in quanto cellula fondamentale e struttura portante della società europea. La famiglia necessita di un supporto quotidiano in tutti quegli ambiti che la attraversano in modo trasversale e nello specifico:

  • L'istituzione di un assegno unico universale per un importo tale che sia di aiuto concreto alle giovani coppie. Aiuti di entità minima non avrebbero gli effetti che ci proponiamo.
  • Mutui facilitati e a tasso agevolato per la prima casa, concessi da banche che troveranno nella concessione di tassi più convenienti motivo di crescita commerciale e di maggior profitto.
  • La destinazione di maggiori risorse al Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie di lavoratori precari.
  • L’applicazione di un quoziente famigliare che garantisca una fiscalità agevolata in base al numero di figli e che rivoluzioni l’attuale sistema fiscale, basato sui redditi individuali. Dobbiamo essere coraggiosi e innovativi su questo ed osare programmi ed obiettivi di esenzione fiscale totale per le donne che partoriscano più figli.
  • L'istituzione di importanti incentivi a sostegno dell’occupazione femminile e misure di premialità per le imprese che favoriscano la conciliazione casa-lavoro.
  • Il sostegno ai Comuni e gli Enti territoriali al fine di garantire asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici. Lo Stato deve garantire risorse per la costruzione e la copertura dei costi di gestione e del personale
  • Una riduzione significativa dell’aliquota Iva sui prodotti per la prima infanzia.
  • L'incremento dei posti a tempo pieno nella scuola primaria e la promozione di asili nido aziendali, condominiali e famigliari sul modello tedesco delle Tagesmutter1.
  • Il rafforzamento del sistema dei congedi parentali e di maternità per i lavoratori dipendenti e autonomi, per genitori e per i nonni che   ancora   svolgano   attività   lavorativa. Solo con politiche concrete che portino cambiamenti reali, agevolazioni e facilitazioni nella quotidianità della vita famigliare potremo favorire cambiamenti efficaci negli stili di vita e negli orientamenti culturali e sociali della nostra società. Solo dando aiuti reali e immediati potremo indurre le coppie e i giovani ad invertire una tendenza demografica che alla lunga porterà all'estinzione della nostra Nazione e della nostra identità

Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?

«L‘Unione Europea ha perduto quello slancio originario che molti europei hanno condiviso all'inizio del suo ambizioso cammino. L'Europa si è trasformata in un meccanismo autocratico che si muove seguendo matrici spesso opache. Si è eccessivamente centralizzata ed appare ora troppo lontana dai cittadini e dai loro bisogni. È un'Europa calata dall’alto, arida, che non dà risposte alle esigenze e alle aspirazioni di benessere, sicurezza e libertà dei popoli che ne fanno parte. Il progetto europeo ha rivelato di avere un corpo e una borsa, ma di non avere un’anima, di non avere un'identità. I popoli europei sono sempre più diffidenti sul reale valore dell’Unione e sulla capacità di questa di recepirne e di riscontrarne le aspirazioni. E’ anche per questo che uno dei propri più importanti membri, il Regno Unito, si è deciso ad abbandonare l’Unione. L'Europa ne ha deluso le aspettative e ne a tradito le speranze. Il sogno europeo esista ancora e, per quanto agonizzante, è ancora vivo e pronto a tornare di nuovo nelle menti e nei cuori di chi vuole che l’Europa vera, quella dei valori, delle tradizioni, dei Popoli e delle Nazioni, prevalga sull’Europa falsa dei tecnici, della burocrazia, della finanza e del multiculturalismo forzato. È questa, ora, l'urgenza dell'Europa, ritrovare una forza fondante che ne rispecchi i valori e le radici e che le permetta di riavvicinarsi ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini, delle famiglie e delle imprese europee».

 

 

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