Paolo Inselvini, classe 1994, agente di commercio è candidato per Fratelli d’Italia nella circoscrizione dell’Italia Nord Occidentale (Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Piemonte). Membro dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia e dell’Esecutivo Nazionale di Gioventù Nazionale, è anche Presidente di Gioventù Nazionale Lombardia ed è già stato in passato consigliere comunale a Castegnato (Brescia). Già candidato al Parlamento italiano, alla Camera dei deputati, nel 2022 , risultando primo dei non eletti; già candidato alle elezioni regionali della Lombardia nel 2023 ottenendo 3.856 preferenze. Nel mondo pro life e pro family è stato militante delle “Sentinelle in piedi”, attivista del “Comitato difendi i nostri figli” prima e del “Family day” poi. Fondatore della rete degli “Amministratori per la famiglia” nel bresciano e referente nella Provincia di Brescia di Pro Vita & Famiglia onlus.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«I principi espressi nel Manifesto rappresentano le fondamenta dell’Italia, dell’Europa e della vita di ognuno di noi. Credo che la dignità e la difesa della vita, la centralità della famiglia, la difesa dei più deboli, il riconoscimento della verità sulla natura dell’uomo e della donna rappresentino i pilastri sui quali costruire il futuro. La nostra Europa ha smarrito la propria identità più profonda e per ritrovare la strada giusta dobbiamo riportare la nostra fede e identità Cristiana al centro. Tutto questo rappresenta la stella polare della mia vita e della mia Missione politica; quando ho dato inizio al mio impegno politico l’ho fatto principalmente mosso da queste motivazioni».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Da più di dieci anni collaboro e milito in associazioni “Pro Vita”. Ho contribuito all’organizzazione di convegni, manifestazioni e campagne in difesa dei Principi non negoziabili. Sono stato in prima fila nella battaglia contro il DDL Scalfarotto, il DDL Cirinnà e il DDL Zan. Da diversi anni organizzo campagne in sostegno delle giovani madri bresciane e dei loro figli con l’Associazione Radici ETS. Sono fra i promotori della rete “Amministratori per la famiglia” che cerca di promuovere buone pratiche nei comuni della Provincia di Brescia e da sempre partecipo alla “Marcia per la Vita” per la quale collaboro nell’organizzazione con il comitato bresciano».
L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Il mio primo e prodromico obiettivo all’attuazione di tutti i punti del manifesto è fare in modo che l’Unione Europea riconosca finalmente le proprie radici Cristiane e le inserisca nella sua Carta fondante. Riguardo ai punti specifici del manifesto credo che il primo sia il più ambizioso (visto i tempi che corrono) ma anche il più importante: difendere la vita umana nella sua integralità, dal concepimento alla morte naturale. Mi batterò affinché l’Unione Europea riconosca l’umanità del concepito promuovendo una risoluzione di segno opposto rispetto a quella appena approvata, garantendo così la dignità ai nascituri».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?
«É urgente garantire sussidiarietà e sovranità ai nostri governi nazionali e locali, senza costrizioni invasive da parte di politiche che in questi anni sono state lontane dai veri bisogni dei cittadini. Inoltre, è essenziale difendere l’agricoltura e rimetterla al centro dell'Europa, garantendo il principio di reciprocità, la vera origine del cibo che mangiamo e la tutela del “made in Italy”. Infine, vorrei che l’Unione Europea cominciasse a contrastare con forza le droghe e ogni tipo di dipendenza, le quali stanno riducendo in schiavitù e uccidendo le vite di milioni di giovani»