23/05/2024

Elezioni Europee. Intervista a Sergio Berlato (FdI)

Sergio Berlato, classe 1959, sposato con Nicoletta e padre di Sara e Cristina, oltre che nonno di Beatrice, Vittoria e Alessandro, è candidato – da eurodeputato uscente – per Fratelli d’Italia, nella circoscrizione Nord Orientale. Politico di lungo corso – nel 1990 fu eletto in Consiglio regionale del Veneto e poi riconfermato alle successive elezioni – ha ricoperto l'incarico di Assessore regionale all'agricoltura, foreste, economia montana, caccia e pesca fino al 1999. Nel giugno di quell’anno, infatti, è stato eletto per la prima volta al Parlamento europeo, dove è stato poi riconfermato per altre due volte, fino al 2015 e ha ricoperto il ruolo di vice Capo della Delegazione italiana del Popolo Della Libertà nel Gruppo del Partito Popolare Europeo. E’ stato poi rieletto in Consiglio regionale del Veneto, risultando il più votato. 2016 al 2020 è invece stato Coordinatore regionale per il Veneto di Fratelli d'Italia.

 

I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica

«Ho deciso di sottoscrivere il Manifesto di Pro Vita & Famiglia perché i valori della Tradizione sono attaccati da certe teorie liberal mondialiste: e tra queste figurano anche la Famiglia e la Vita. Voi siete la associazione più importante che si muove a difesa di questi valori cardini fondanti ogni società, e la politica ha il dovere di collaborare con la vostra realtà, specialmente quella politica che si ritiene conservatrice. Nella mia vita politica e non solo, ho sempre preso posizioni scomode, cosiddette politicamente scorrette, votando sempre contro quegli atti politici e amministrativi che andassero contro la famiglia naturale o la vita. Altresì, ho sempre appoggiato e incentivato, con atti e dichiarazioni pubbliche, che la famiglia è composta da una mamma femmina e un papà maschio. Oggi una certa ideologia vuole far assurgere l’aborto e tipologie di unioni definite “non convenzionali” come una conquista di civiltà e di progresso: ebbene, i dati parlano chiaro, perché l’Italia ha un tasso di natalità tra i più bassi d’Europa: 1.18 figli per donna. La storia ci insegna che con questi dati siamo destinati a scomparire. Quindi, è indispensabile che si attuino politiche a sostegno delle famiglie, della natalità e soprattutto dei giovani che vogliono coronare il loro sogno d’amore. Voglio ricordare che il Governo Meloni ha fatto e sta facendo tanto per le famiglie, dagli sgravi fiscali fino a quelli delle bollette, all’istituzione dell’Assegno Unico Universale fino all’estensione del congedo parentale sia per le mamme che per i papà. Per ciò che concerne l’aborto, in Italia sono sconfortanti. La cultura della morte è sempre sbagliata e in tempi di inverno demografico queste iniziative lanciano messaggi pericolosi e inopportuni. L'aborto dal 1990 al 2022, in Spagna, Francia, Germania e Italia ha provocato quasi 18 milioni di persone mai nate, con gravi conseguenze sul piano demografico e profonde ricadute sul piano psicologico nella maggior parte delle donne. Iniziative come l’inserimento in Costituzione del diritto all’aborto sono ideologiche e dannose».

Lei ha già svolto il mandato di Parlamentare europeo, carica per cui si sta oggi ricandidando, in un contesto politico ostile ai valori e princìpi espressi nel Manifesto. Quali azioni concrete lei o il suo gruppo avete messo in campo in passato per tentare di arginare l’attuale ostilità dell’Unione Europea ai valori e princìpi espressi nel Manifesto (dichiarazioni, voti, proposte legislative, convegni ed eventi)?

«Parto con l’ultima iniziativa. Ho votato fermamente contrario, assieme al mio gruppo ECR FDI, la Risoluzione voluta dal Governo europeo dove auspica che tutti i paesi membri seguano l’esempio della Francia, ovvero di mettere in Costituzione, tra i diritti inalienabili, il diritto all’aborto. Tra i rischi che si corrono c’è anche quello di vedere negata la possibilità alle associazioni, ai partiti politici e alle persone in generale di dissentire contro tale pratica, arrivando di fatto ad istituire un reato d’opinione, che abbiamo largamente osteggiato quando le sinistre hanno provato a fare approvare la c.d. Legge Zan. Le nostre purtroppo non sono fantasie. Questo succede già in Spagna, dove, come sapete bene, il vostro omonimo gruppo viene multato o arrestato perché non è consentito più nemmeno pregare. Siamo alla follia. Io mi sono sempre battuto a favore della vita e della famiglia, contro l’ideologia gender e soprattutto contro il tentativo di alcuni di farla entrare nelle scuole. Ho organizzato molti convegni, ricordo quello a Bassano del Grappa (VI) del 2019, a favore della Vita e della Famiglia, e sono spesso stato vostro ospite. Quello che il mio gruppo dovrà fare in Europa è semplicemente quello che il Governo Meloni sta già attuando: sostegno alla famiglia naturale e difesa delle stesse famiglie e dei bambini da ogni teoria perversa quale il gender».

Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se rieletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.

«Onestamente li condivido tutti, perché sono trasversalmente collegati tra di loro. Tutte queste politiche ideologiche volute dalla Commissione Europea sono contro il buon senso e dunque contro la famiglia naturale. Un esempio di come l’Europa tenti di controllare e limitare il potere di acquisto di una famiglia è rappresentato dalle politiche green che sta cercando di attuare, perché dietro le belle parole come transizione ecologica si cela in realtà una rivoluzione da salotto, fatta per ricchi. Se perdessimo questa occasione e la maggioranza al Parlamento europeo restasse invariata tra qualche anno chi è proprietario di una casa dovrà spendere mediamente tra i 50 e 70 mila euro in nome dell’ideologia green».

Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?

«Aiutare la famiglia naturale, composta da una mamma femmina e da un papà maschio e dall’eventuale frutto del loro amore. Per farlo è necessario condurre una politica culturale a favore della vita, riscoprendo la bellezza della famiglia e del ruolo paterno e materno, senza far passare il messaggio che essa sia uno ostacolo alla professione o alla realizzazione di sé stessi».

 

 

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