Vito Comencini, classe 1987, è candidato per la lista Libertà, nella circoscrizione Nord Orientale. In passato, in particolare dal 2007 al 2012, è stato consigliere e capogruppo della Lega Nord nella Terza Circoscrizione del Comune di Verona, poi rieletto nel maggio 2012 e in carica per il secondo mandato fino al 2017, dal giugno 2017 è stato consigliere comunale del Comune di Verona. Alle elezioni politiche del 2018 è eletto deputato della Lega.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Ho deciso di sottoscrivere il Manifesto di Pro Vita & Famiglia, perché ne condivido pienamente le basi valoriali, identitarie e di libertà. L’Europa, la vera Europa dei Popoli dovrebbe basarsi su queste radici e valori inalienabili, rispetto alle istituzioni UE, da cui è guidata che promuovono invece le ideologie ultraliberali, con l’obbiettivo di distruggere i suddetti principi della Civiltà Classico Cristiana. Valori più precisamente cattolici, che ho sempre tenuto ben a mente durante la mia attività politica in Parlamento dal 2018 al 2022 ed in Consiglio Comunale a Verona, dove mi sono sempre battuto contro le derive ideologiche e perverse delle nostre istituzioni e di una parte della società malsana. Purtroppo una gran parte dei partiti a livello nazionale ed europeo, sino ad ora, sono stati fortemente influenzati dalle lobby Lgbt, che cercano in tutti i modi di influenzare la loro attività politica ed istituzionale».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Mi sono battuto come membro della Camera dei Deputati contro proposte di legge liberticide come la Zan ed al contrario ho cercato di sostenere le iniziative a favore delle famiglie e della vita, in ambito economico, sociale e culturale. Cosa che ho fatto anche a livello comunale, con emendamenti in fase di approvazione del bilancio, a sostegno delle associazioni come centri aiuti per la vita nascente, incrementi dei bonus diretti a sostegno delle famiglie e promuovendo l’utilizzo dello strumento del così detto “fattore famiglia”, che ritengo dovrebbe essere fatto proprio da ogni amministrazione locale, provinciale e regionale».
L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Ritengo prioritario invertire completamente la rotta in merito alle ideologie Gender ed Lgbtq, attraverso normative che fermino questo tipo di propaganda e contrastando le lobby, che si celano furbescamente dietro queste sigle».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?
«La difesa della Vita e della Famiglia in questo contesto storico passa anche attraverso il riuscire a fermare la guerra in Ucraina, attraverso adeguati strumenti diplomatici, smettendo di inviare armi e quindi cessando di gettare benzina sul fuoco. È poi fondamentale la difesa della nostra agricoltura e del nostro agroalimentare, su cui si poggia anche una certa visione di famiglia naturale legata al valore ed all’importanza della terra, che ci permette di avere sulle nostre tavole cibo sano e genuino per noi e per i nostri figli».