28/09/2021 di Manuela Antonacci

Elezioni Milano. Valcepina (FdI): «La libertà educativa come priorità assoluta»

Nonostante l’amministrazione uscente abbia impostato il proprio modus operandi su politiche tutt’altro che pro family e pro life, a Milano c’è ancora una parte della popolazione che crede nella famiglia e nella vita. Valori su cui è stato impostato il Manifesto valoriale di Pro Vita & Famiglia e dell'Associazione Family Day, firmato da diversi candidati milanesi, tra cui l’avvocato Chiara Valcepina che ci ha illustrato le ragioni e il senso del suo impegno politico.

 

Avvocato, quali sono le ragioni della Sua candidatura?

«In termini generali, la mia candidatura nasce da un percorso di impegno politico, sin da ragazza. Prima ero in Alleanza Nazionale, dove ho anche costituito, diventando poi avvocato, un circolo che si chiamava Alleanza forense. Ho aderito da subito a Fratelli d’Italia, ma, nel frattempo, mi sono impegnata nella politica a livello forense, quindi sono stata consigliere dell’ordine per due mandati. Insomma, l’impegno politico ha sempre connotato la mia scelta di vita e di partecipazione alla vita collettiva, ma questa è la prima volta che mi candido alle amministrative. Devo essere sincera, che uno dei motivi che mi ha convinta ad accettare la proposta che è venuta dall’esterno (non è stata una mia autonoma iniziativa) è stata anche questa mia fase della vita, in cui, da mamma, ho veramente compreso, dopo tanti anni di lontananza dal mondo della scuola, dell’istruzione, dell’educazione dei figli, quanto sia veramente cambiata la società e quindi con i miei bambini che hanno iniziato, prima un percorso all’asilo, poi in ambito scolastico, mi sono veramente resa conto di come i valori nell’ambito dei quali io sono stata formata, che sono i mattoni solidi su cui si fonda la mia esistenza, sono stati radicalmente scardinati o diluiti o addirittura combattuti. La scuola, il mondo dei bambini ti mette di fronte al cambiamento della società e ho ritenuto doveroso il mio impegno in prima persona, anche a livello di candidatura, non solo come impegno politico che ho sempre avuto, per tenere solide e ferme le identità in cui credo e per dare un esempio alle mie figlie di come, se credi in un determinato modo di impegno collettivo e di partecipazione sociale, sia necessario comportarsi per il bene di tutti. Questa è stata la spinta ad entrare nelle scuole e scoprire che certi discorsi vengono affrontati ideologicamente o addirittura snaturati, ad esempio il primo Natale delle bambine all’asilo non l’hanno festeggiato perché era diventato la festa dell’amicizia. E’ stato un impatto forte, uno dei motivi, peraltro, che mi ha portata a firmare il manifesto di ProVita & Famiglia: fare di tutto perché i nostri figli possano crescere in un mondo in cui certi valori siano un punto fermo e per farlo devi dare un esempio. Per me questo è un modo per educare le mie figlie senza compromessi».

Appunto Avvocato, vogliamo soffermarci sul punto del manifesto su cui lei più concorda?

«Come le accennavo il tema della libertà educativa, per me è un tema centrale, una di quelle questioni in cui la politica e il dibattito politico sono arretrate moltissimo, invece, è un po’ la chiave di quella che dev’essere la forza con cui il messaggio deve camminare e andare oltre le nostre vite e le nostre gambe. Dunque, se puntiamo sull’educazione, noi riusciamo a trasmetterli questi valori anche nel tempo, anche per il futuro. Ecco, il tema della libertà educativa e della scelta che i genitori possono fare è uno dei punti a cui mi sento più vicina. Infatti Io ho fatto una grande battaglia sulla scuola paritaria che non può essere trattata come una scuola di serie b e tantomeno la politica non può non comprendere che, senza la stampella fondamentale, la colonna portante di questo tipo di scuole, il sistema scolastico, sarebbe addirittura fallimentare, non riuscirebbe a garantire l’istruzione a tutti. Dunque c’è un mancato riconoscimento oggettivo e dall’altro, non si mettono i genitori nella possibilità di scegliere veramente, perché non dando i supporti economici sufficienti o facendo aderire le scuole paritarie agli stessi supporti economici che hanno altre scuole diventano delle scuole “elitarie”. Il che non dovrebbe essere assolutamente perché la libertà di scelta educativa significa anche, all’interno dei valori in cui crediamo, scegliere che ci siano certe modalità e certi sistemi educativi a trasmettere dei messaggi. Io ritengo che, soprattutto in questo momento in cui si parla di ddl Zan, di LGBT, educazione sessuale, ritengo che sia una libertà fondamentale quella di poter scegliere la scuola in cui il proprio figlio si troverà ad affrontare questi temi, perché come la scuola la affronta condiziona la crescita di mio figlio. Mentre una volta i valori erano più diffusi, indipendentemente dalla natura della scuola, oggi, invece, questo distacco, si sente ancora di più in una società che sta evolvendo verso la distruzione dell’identità e dei valori e quindi questa discrasia si sente ancora di più e quindi è ancora più importante che venga garantita la libertà di scelta educativa».

Avvocato, in che modo intende portare la sua esperienza professionale, in consiglio, se dovesse essere eletta?

«Intanto, il tema dell’essere mamma e il tema della famiglia, come successione delle generazioni dei giovani, per me è un tema cruciale. Quindi le mie battaglie sono molte, il mio programma è articolato, io sono una professionista, ho puntato tanto anche su quell’aspetto, ritenendo anche che i professionisti siano delle sentinelle all’interno della società. Mi riferisco a tutti i professionisti, dal medico allo psicologo, perché colgono le esigenze della società. Invece, in questo preciso ambito, legato al manifesto di Pro Vita & Famiglia, da lavoratrice, da genitore, vorrei garantire che ci fossero maggiori agevolazioni comunali, in modo da poter garantire il diritto a tutte le famiglie di poter mettere al mondo figli. Quindi, asilo nido gratuiti, calcolare il fattore famiglia all’interno delle tasse locali, prevedere degli incentivi per le giovani coppie, perché è odioso questo divario che esiste tra chi lavora e non ha un peso famigliare da portare avanti e chi, invece, ce l’ha e spesso si trova costretto a non lavorare proprio perché sceglie la famiglia. Per le paritarie, invece, che si possa accedere a condizioni di uguaglianza ai vari incentivi e sgravi per poterne dedurre i costi e renderla veramente una scelta educativa per tutti. Poi vorrei che ci fossero delle politiche sociali forti, nella direzione di questi valori, con l’obiettivo di far sì che la politica e la società possano veramente mettere in campo dei supporti reali e concreti, in cui il diritto alla vita viene messo in discussione. Quando si parla di diritto alla vita molti ti rispondono che non ci sono alternative in alcuni casi, ad esempio, nel caso di una gravidanza dovuta ad uno stupro, io credo che bisogna radicalmente cambiare il punto di vista. Se il punto di vista e l’obiettivo è il valore vita, allora bisogna che tutta la società crei una serie di supporti in questo senso. Non può scaricare questo tipo di scelte esclusivamente sulla persona che potrebbe avere “X” motivazioni per non essere in grado di prendere una scelta o di fare la scelta corretta. Bisognerebbe proprio che il sistema consentisse di mettere al primo posto la tutela della vita e quindi dare tutti gli strumenti perché questo valore venga conservato e venga data l’opportunità a questa vita, anziché scegliere la strada più comoda e cioè che chi non ha voce venga sacrificato e invece no, uno stato deve aver chiaro qual è la priorità e poi trovare gli strumenti a supporto, perché ci sia il sostegno di questa idea. D’altro canto non mi spiego come, invece, ci sia così tanta tenacia nel portare avanti altri tipi di battaglie a favore di altre forme di vita, tipo l’utero in affitto: da un lato, dunque sacrifichiamo migliaia di bambini, dall’altro mercifichiamo la vita».

Che giudizio ha sull’attuale amministrazione, soprattutto sotto l’aspetto valoriale, che voto le darebbe e perché?

«Assolutamente scarso, anzi, ha spesso indotto ad investire in ideologie anche pericolose per certe fasce d’età. Così come noi, con discrezione, nelle nostre famiglie cerchiamo di portare avanti certi tipi di valori, così loro con veemenza, hanno propagandato altri tipi di priorità, quindi io trovo che sia, intanto molto grave questo tipo di intervento ideologico sulla vita delle persone, lo vediamo proprio nel caso della fiera dell’utero in affitto, ma ci sono altre mille cose che non trovano un contraltare, c’è proprio una faziosità ideologica. C’è proprio una scelta politica e ideologica che trovo molto grave perché influisce sulla crescita delle future generazioni

 

 

 

 

 

 

 

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