L’esperienza della Lega al governo in due fasi diverse della passata legislatura è stata positiva in più di un’occasione. Prima è stato introdotto il consenso informato a scuola, in seguito è stato bocciato il ddl Zan contro l’omotransfobia. Così dichiara, intervistato da Pro Vita & Famiglia, l’onorevole Gianni Tonelli. 59 anni, cesenate, una vita nella Polizia di Stato, Tonelli è stato segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (2014-2018), prima di venire eletto alla Camera dei Deputati nel 2018. Alle elezioni del 25 settembre, Tonelli si ripresenta candidato alla Camera per la Lega, nel proporzionale per la circoscrizione P02 in Emilia-Romagna.
Onorevole Tonelli, Lei corre alla Camera per un secondo mandato: quali misure suggerisce per gli incentivi alla natalità e per la protezione della vita nascente?
«Abbiamo messo in campo diverse proposte, sia a livello nazionale, come potete vedere dal programma, che a livello locale. Alcune, come l’assegno di gravidanza, o fondo per la natalità, lo abbiamo già proposto proprio nel mio collegio, a Bologna, a livello comunale e a livello regionale. Per primi abbiamo avanzato questa proposta e lo stesso vale, per esempio, per quella di ridisegnare il sistema fiscale in favore alla famiglia, anche tenendo in considerazione il numero di figli. Sono proposte concrete già avanzate come Lega, che abbiamo lanciato a livello nazionale e su cui poi ci hanno seguito diverse forze politiche. Inoltre, c’è da fare molto anche – e forse soprattutto – sul piano culturale. Di fronte all’individualismo materialista dilagante e alla conseguente cultura dello scarto che avanza, dobbiamo essere in grado di fare proposte culturali che evidenzino la verità della bellezza della vita e della famiglia. Va rimessa al centro la persona, che è tale dal momento del concepimento. Per fare questo, sarà fondamentale il grande tessuto associativo che arricchisce il nostro paese, sia a livello nazionale che a livello locale, dove ci sono tantissime realtà che, sul piano culturale e pratico, vivono il sostegno alla natalità. C’è tanto da fare per il bene comune, insieme possiamo farlo».
Nella passata legislatura, è passata alla Camera (senza però essere discussa al Senato), la proposta di legge sul suicidio assistito: qual è il suo giudizio a riguardo e come si attrezzerà il suo partito per frenare la deriva eutanasica in Parlamento?
«Come avete voi stessi rilevato, non è passato. Così come non è passata la proposta di legge per la liberalizzazione della Cannabis e non è passato il ddl Zan. Tutto questo è stato possibile grazie al fatto che la Lega era al governo. Se fossimo stati all’opposizione a guardare la nave nella tempesta, oggi sarebbero tutti legge. Da patrioti della buona politica, del miglior bene possibile, siamo rimasti al governo e abbiamo fermato queste derive culturali e legislative. Abbiamo fermato tutte queste leggi e continueremo a farlo, con responsabilità e capacità di governo, anche a livello tecnico, come abbiamo dimostrato più volte e con diversi dei nostri esponenti, a livello nazionale e a livello locale».
In una società demograficamente invecchiata come quella italiana, le politiche per gli anziani assumono grande importanza: come vi muoverete in questo ambito?
«Rimettendo al centro la famiglia, in termini legislativi e culturali, si offre una dignità nuova alla persona in ogni momento della sua vita, e, quindi, anche agli anziani. Bisogna riscoprire la bellezza della relazione coi nonni e coi genitori quando più anziani. La forza della famiglia e dello stare insieme. La persona anziana non è uno scarto di cui liberarsi, ma un prezioso pozzo di sapienza, consapevolezza ed esperienza da cui, con cura, possono attingere tutti i membri della famiglia. Ancora, la cura e il rispetto della persona va riflessa anche in politiche che valorizzino il ruolo delle persone anziane. Si può fare, ci sono tanti esempi positivi e virtuosi in questo senso nel nostro paese. È un tema legislativo che si muove in maniera inscindibile col piano culturale».
Dopo la bocciatura del ddl Zan, che sfide attendono il nuovo Parlamento sul fronte dell’ideologia gender e dei suoi risvolti specifici (tra questi l’utero in affitto)?
«Anche in questo caso, la responsabilità di stare al governo ha pagato, magari non elettoralmente, ma in termini di risultati concreti. Questa è la buona politica, il servizio alla comunità prima dei propri interessi di bottega. Con la maggioranza che si prospetta, ogni tentativo di proposte contrarie alla dignità e alla personalità dell’uomo, per come inteso dalla nostra comune matrice culturale di stampo cristiano, non dovrebbe avere la maggioranza necessaria per passare. Sarà importantissimo, in questo senso, lavorare in positivo, sul piano culturale, educativo e valoriale. È fondamentale contrastare la cultura della fluidità della persona, il gender, la cultura dello scarto e promuovere invece una cultura della bellezza della vita, della natalità, della famiglia, della comunità. Ancora, è imperativo rimettere al centro i più deboli, coloro che prima di tutto devono essere tutelati dal diritto, i bambini, che non devono più essere oggetti di diritto ma soggetti di diritto. In questo senso, come detto, la collaborazione col tessuto associativo, sia locale che nazionale, sarà fondamentale».
Il tema della protezione dei minori include i contenuti pornografici, la droga e molte altre questioni. Come si posizionerà la Lega in questa legislatura?
«La Lega, anche in questo caso, ha già parlato coi fatti. I fatti, in politica, sono prima di tutto proposte di legge e atti ministeriali. Sottolineo in primo luogo la nostra importante vittoria sul consenso informato, con cui abbiamo riaffermato il principio fondamentale del primato educativo dei genitori e della libertà rieducativa. È nostra ferma intenzione rafforzare l’apparato normativo posto a tutela di questo principio. Ancora, su molti di questi temi, ci siamo esposti per primi, anche al prezzo di finire nel mirino di giornali o programmi sedicenti progressisti, anche se in questo senso sarebbe forse necessaria una riflessione sul significato della parola progresso, perché certe proposte portate avanti dalla sinistra, non costituiscono un segno di progresso, ma di decadimento culturale e valoriale. Circa la droga, sono obbligato a richiamare il mio percorso di vita: ho visto e toccato con mano, nella mia esperienza professionale di poliziotto, i danni irreparabili provocati dalle droghe di ogni tipo. Ho sempre portato avanti con successo, anche nella pratica, la lotta allo spaccio e alla diffusione di droghe. La stessa cosa ha sempre fatto la Lega ed è nostra ferma convinzione che sia necessario continuare a muoverci in questa direzione. Come per le altre sfide del nostro tempo, noi ci siamo e ci saremo. Con la vostra fiducia e il vostro voto, come già dimostrato ampiamente a livello locale e a livello nazionale, continueremo a dare tutto per il bene comune e per consegnare a tutti noi e ai nostri figli un’Italia migliore, a misura di vita e a misura di famiglia».