Andrea Romizi nasce ad Assisi nel 1979 e svolge la professione di avvocato. E’ candidato alla carica di consigliere regionale in Umbria per Forza Italia. Ha ricoperto la carica di Sindaco del Comune di Perugia per due mandati: dal 2014 al 2019 e dal 2019 al 2024. Precedentemente, per lo stesso ente, ha svolto il ruolo di Consigliere Comunale dal 2004 al 2009 per Forza Italia e dal 2009 al 2014 per il PDL ed è stato componente dell’Ufficio di Presidenza con la carica di Vice Presidente del Consiglio comunale di Perugia. Dal 2019 ricopre la carica di Segretario regionale di Forza Italia per l’Umbria. Precedentemente è stato Vice Coordinatore comunale del PDL a Perugia, per la quota Forza Italia.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Tutelare la vita, la famiglia e la libertà educativa nella nostra regione è un dovere di ognuno di noi, poiché queste riassumono quelli che sono i valori fondanti della nostra società. Dignità umana, crescita della collettività e sviluppo personale non possono prescindere da questi principi».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Nel 2018, quindi durante il mio primo mandato da Sindaco, Perugia è stato classificato comune family friendly e qualche anno dopo, nel 2021, abbiamo approvato il piano per le politiche familiari che conteneva tutte le misure che il Comune di Perugia intendeva realizzare a sostegno della famiglia. Azioni che avrebbero avuto ricadute sulla qualità della vita e delle relazioni delle famiglie perugine, in ogni ambito, dai servizi alle tariffe, dalle politiche per la casa ai sostegni economici, dall’urbanistica alla scuola, la cultura, lo sport e, che avrebbero favorito la conciliazione famiglia e lavoro. Abbiamo messo la famiglia al centro, come motore fondamentale della società».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Per i tempi in cui viviamo, sostengo che sia importantissimo attuare interventi per proteggere i minori dall’uso smodato delle tecnologie digitali. In un mondo sempre più connesso, un’educazione che miri a rendere ognuno di noi consapevole dei rischi e pericoli di una digitalizzazione precoce, senza limiti e priva di controlli, è indubbiamente un’urgenza su cui, è nostro dovere, lavorare».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«Penso che si debba continuare a difendere la famiglia con ogni mezzo. Bisogna fare in modo che il nucleo essenziale della società si senta sempre aiutato e protetto, attuando politiche di sostegno economico, garantendo servizi per l’infanzia e di sostegno alla genitorialità, sempre maggiori».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«Contrastare la denatalità è una delle più grandi e complesse sfide della nostra società. Dobbiamo impegnarci senza sosta e continuare a mettere in atto azioni che possano invertire questo trend. Abbiamo bisogno di politiche innovative che sappiano valorizzare la ricchezza che la famiglia rappresenta per la nostra società».