Fabrizio Gareggia, classe 1974, avvocato, è candidato alla carica di consigliere regionale dell’Umbria per la Lega. Sindaco del Comune di Cannara (PG) in carica, rieletto al terzo mandato consecutivo alle elezioni amministrative del giugno 2023.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Ho sempre avuto un atteggiamento schietto e trasparente e non ho mai nascosto i miei valori di riferimento. Dichiararsi a favore dei principi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia significa semplicemente ribadire con un ulteriore gesto le mie convinzioni in ambito culturale, etico e sociale. Principi e valori che ho sempre rispettato nel mio impegno politico e nella mia azione amministrativa ultradecennale».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Come sindaco ho sempre agito per contrastare posizioni ideologiche e radicali sui temi etici e, tra questi, la mercificazione dell’essere umano, la diffusione dell’ideologia gender, gli attacchi alla famiglia naturale».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Credo che sia prioritario sostenere la famiglia nel suo ruolo primario della procreazione e dell’educazione della prole. Per garantire queste funzioni della famiglia, tuttavia, è necessario rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che spesso impediscono al padre ed alla madre di poter crescere i propri figli in un ambiente sano e sicuro. Le ingerenze della propaganda gender, la mitizzazione di una sessualità liquida e indefinita, l’assenza, o l’insufficienza, di validi strumenti di sostegno alla genitorialità sono alla base della crisi della famiglia».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«L’intervento legislativo conforme ai principi del manifesto è sicuramente un passaggio importante, ma l’elemento decisivo è quello di dare concreta attuazione agli strumenti previsti dal Legislatore. Troppo spesso le dichiarazioni di intenti se non sono seguite da un’attenzione costante, non portano risultati apprezzabili».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«La nostra Regione, nonostante la pandemia, ha conosciuto un periodo molto favorevole. Un’inversione di tendenza importante che ora deve essere consolidata attraverso il completamento dei progetti e delle riforme avviate. Credo che occorra intervenire con ancora maggiore incisività sul piano delle infrastrutture e delle manutenzioni contro i dissesto idrogeologico. Inoltre, occorre sviluppare misure che siano realmente in grado di creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani, così da dare loro modo di diventare autonomi e protagonisti della loro vita».