Manuela Puletti, sposata con Riccardo e mamma di Thomas e Viola, è candidata alla carica di consigliere regionale dell’Umbria per la Lega. Laureata in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Perugia, dove ha conseguito anche la specialistica in Comunicazione multimediale. Iscritta all’Ordine dei giornalisti, ha lavorato in varie testate, tv e online, prima di seguire l’ufficio stampa della Lega Umbria e vivere un’importante esperienza nello staff comunicazione del Ministero dell’Interno durante il Governo Conte I. Consigliere regionale uscente della Lega, per la quale è stata già commissario per la provincia di Perugia. Durante il suo mandato ha lavorato come presidente della Commissione regionale contro femminicidi e violenza di genere. Si è distinta per iniziative a sostegno della famiglia, con atti concreti, come la mozione, poi approvata dall’Aula e di cui è stata prima firmataria, per la promozione in Umbria delle “Culle della Vita”.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Ho deciso di sottoscrivere il Manifesto Politico Valoriale Pro Vita & Famiglia perché contiene tutti quei principi a cui mi ispiro come donna e come madre, ma anche come esponente politico e consigliere regionale nell’ultimo mandato. Ritengo infatti che tali valori rappresentino una condizione imprescindibile, per la vita di ogni persona e rivendico con determinazione il ruolo della famiglia tradizionale come pietra miliare su cui fondare lo sviluppo e il progresso della società».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Da esponenti politico prima e rappresentante delle Istituzioni poi, ho sempre difeso i valori tradizionali da quanti, per ideologia o convenienza politica, vogliono metterli in discussione. Un modello, il nostro, che va salvaguardato a cominciare dalla difesa della vita. Questo il senso della mozione di cui sono stata prima firmataria e che è stata approvata dal Consiglio regionale, per la promozione in Umbria delle “Culle della Vita”. Mi sono inoltre adoperata concretamente per supportare i giovani, rimuovendo gli ostacoli sociali ed economici alla costituzione di una famiglia e ho convintamente sostenuto e orgogliosamente difeso la Legge sulla Famiglia approvata di recente in consiglio regionale e che prevede circa 30 milioni di euro per le nostre famiglie e i nostri giovani».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Come previsto dal punto 4 del Manifesto, “mi impegnerò a garantire la priorità educativa dei genitori nell’educazione dei figli, opponendomi a qualsiasi ingerenza politica su temi sensibili di esclusiva competenza della famiglia”. Cosa che ho avuto modo di applicare concretamente rispetto ai percorsi scolastici dei miei figli».
Lei ha già svolto la carica per cui si sta oggi ricandidando. Quali azioni concrete lei o il suo gruppo avete messo in campo negli ultimi cinque anni della legislatura uscente?
«Oltre alla già citata iniziativa da me intrapresa per diffondere le “Culle per la Vita”, la maggioranza regionale di centrodestra, su istanza della Lega, ha approvato la storica Legge sulla Famiglia, con una dotazione di 30 milioni di euro per fondi strutturali e nuovi stanziamenti a sostegno della famiglia, con particolare attenzione ai minori e alla formazione di nuovi nuclei».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«Occorre agire avendo un duplice obiettivo. Da un lato, occorre diffondere i valori del Manifesto, contrastando sul piano politico e culturale le teorie che vogliono minare il modello sociale e familiare fondato su di essi. Dall’altra parte, occorre garantire gli adeguati strumenti economici e operativi a chi svolge tali azioni, affinché possa dare loro attuazione in modo efficace e concreto».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«Ritengo che la sicurezza sia una condizione imprescindibile per difendere le persone e le famiglie più fragili. E per questo deve essere previste adeguate risorse. Le attività sportive e ricreative, in particolare per i giovani, sono fondamentali per un adeguato sviluppo psicofisico. Dopo aver ottenuto l’intervento che amplia i tempi di permanenza degli anziani divenuti non autosufficienti nelle residenze protette, venendo incontro alle esigenze delle famiglie, ritengo che vada adeguatamente monitorata l’offerta di tali servizi, per poter garantire una adeguata assistenza agli anziani e una risposta a tutta la famiglia».