Paolo Driussi, nato a Roma nel 1968, è tecnico di apparecchiature biomedicali e Diacono Permanente della Diocesi di Foligno. E’ candidato alla carica di consigliere della Regione Umbria nella Lista Civica “Umani. Insieme Liberi” per Tritto Presidente. Negli anni passati ha collaborato a varie iniziative del Movimento per la Vita di Spoleto (tra cui il Progetto Gemma), e più recentemente con il Centro Aiuto alla Vita di Foligno.
I temi, i valori e i principi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e "politicamente scorretti". Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Firmare questo manifesto, da parte mia, non costituisce alcun problema, perché da cattolico praticante e da ministro ordinato poi, mi sono sempre impegnato nella lotta per la difesa dei principi non negoziabili, in particolare della Difesa della Vita, dal concepimento al suo termine naturale. Certe istanze, comunque, fanno già parte del nostro Statuto e del nostro programma elettorale, a prescindere della sottoscrizione del Manifesto».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e principi espressi nel Manifesto?
«A parte il mio (piccolo) passato da attivista, ho da sempre avuto posizioni inequivocabili su determinati temi, esternate in ambito pastorale e non (aborto, fecondazione assistita, Legge 40, fine vita, utero in affitto, adozioni gay, ideologia gender, matrimonio tra persone dello stesso sesso, PACS, DICO)».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Vista la mia particolare sensibilità per certi temi, è difficile sceglierne uno in particolare. Personalmente ritengo prioritario, visto l’attuale contesto sociale, il punto 2. In caso di elezione, oltre a promuovere politiche per la promozione e la valorizzazione culturale e sociale della famiglia naturale, fondata sul matrimonio, bisognerebbe “stroncare” tutte quelle iniziative che vanno a tutelare e sostenere tutti quei modelli di famiglia “alternativi”, eterosessuali o meno che siano»
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai principi espressi nel Manifesto?
«Dal momento che la nostra Lista, per essere pragmatici e realistici, può competere per avere al massimo delle aspettative uno/due consiglieri eletti, a prescindere chi sarà eletto Presidente tra i due principali schieramenti, personalmente non potrò fare altro che sostenere (e proporre) tutte quelle iniziative che rispettano i nostri ideali. Non si tratta di avere dei pregiudizi a seconda di chi le propone: se una cosa è giusta, così come una cosa sbagliata, lo sono a prescindere dal “colore” di chi la presenta»
Oltre ai valori e princlpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi' in ambito locale?
«La priorità va data al lavoro per i giovani, perché la crisi occupazionale e il precariato, di fatto, stanno impedendo la creazione di nuove famiglie, con un grave impatto demografico per la nostra Regione. Di questo passo, grazie anche alle scellerate politiche sui migranti, il Popolo umbro è destinato ad estinguersi».