Molti sostenitori dell'eutanasia affermano che in certe condizioni la vita non è più degna di essere vissuta, perché non si ha la possibilità di fare molte di quelle cose che vengono considerate essenziali per avere una buona qualità di vita. Ma cosa determina effettivamente la “qualità della vita” di una persona? Chi può affermare con certezza che una certa vita non è degna di essere vissuta?
Mark Davis, un attivista canadese per i diritti dei disabili che è malato di sclerosi multipla da oltre trent’anni, ha affermato che "la qualità della vita è un obiettivo in movimento", il che vuol dire che con il passare del tempo i fattori che danno qualità alla vita sono destinati a cambiare. Quello che sembrava essenziale a vent’anni non lo è più quando si arriva ai sessanta e viceversa.
Questo implica che nessuno può effettivamente giudicare il livello di felicità delle altre persone, perché ognuno ha la propria storia e la propria sensibilità e non esiste una metrica universale che può essere utilizzata per determinare la qualità della vita di un essere umano.