31/07/2019

Eutanasia in Italia, adesso tocca a noi dire «No!»

Nelle scorse settimane un importante gruppo di associazioni cattoliche italiane ha presentato un manifesto e pubblicato una lettera di appello al Parlamento affinché con responsabilità affronti il prossimo dibattito di settembre sulle varie proposte di legalizzazione dell’eutanasia. Con chiarezza e fermezza nei contenuti e gentilezza nei toni, si è voluto ribadire il punto cruciale, ovvero il cuore delle convinzioni cattoliche e, aggiungiamo noi, umane: la centralità della dignità umana.

Da esse infatti discendono non solo gli altri diritti umani e diritti ‘civili’, ma anche il dovere di prendersi cura del malato. Le associazioni e organizzazioni cattoliche, dando appuntamento per il prossimo 11 settembre ad un evento a Roma, non lesinano di ricordare che è urgente e necessario dare piena attuazione in tutte le sue parti alla legge n.38 del 2010, sulle cure palliative. Senza un reale sforzo di attuazione e un reale impegno finanziario, quella legge esemplare, rimarrà lettera morta. Non solo, bene fanno le organizzazioni cattoliche a ricordare come non si tratti di chiedere accanimento, le cure inefficaci o sproporzionate non sono utili a nessuno, ma certo l’accompagnamento di un malato nell’affrontare una grave malattia è un dovere morale e civile di ogni nazione, oltre che della società nazionale.

Molto bene nella lettera/manifesto si ricorda la tentazione alla quale la nostra società, italiana ed occidentale, è sottoposta dalla logica dello ‘scarto umano’, verso coloro che sono ritenuti ‘inutili o difettosi o irreparabili’. Perciò, le diverse associazioni (Associazione Scienza & vita – Forum delle associazioni familiari – Movimento per la vita – Associazione medici cattolici italiani – Forum associazioni socio-sanitarie – Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici) esprimono «congiuntamente il più fermo rifiuto di ogni atto di eutanasia, in tutte le sue forme e modalità, ovvero di ogni scelta intenzionale e diretta finalizzata ad anticipare la morte allo scopo di interrompere ogni sofferenza. Siamo convinti che la malattia, il dolore e la sofferenza, nella loro cruda e gravosa realtà, esigano una risposta autenticamente “umana”, costruita sull’amore, sulla condivisione e sul servizio, oltre che sull’ausilio della migliore medicina; mai esse meritano di ricevere come risposta la sbrigativa e fuorviante violenza dell’eutanasia, umanamente falsa, lesiva dell’integrità della vita e offensiva della dignità umana». La dichiarazione contraria a qualunque ipotesi legislativa favorevole all’eutanasia era stata espressa anche dalle Federazioni di Medici ed infermieri italiani più volte e ribadita anche lo scorso fine maggio.

Ora spetta a noi, anche nelle prossime settimane, ricordare a deputati e senatori di ciascuna della nostre circoscrizioni elettorali, ciò che cattolici e non cattolici chiedono: sì alla rispetto della vita e della dignità umana, no alla eutanasia e allo scarto.

Luca Volontè

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