Cresce ancora il trend delle morti per eutanasia in Olanda, un baratro che non pare abbia fondo. Più morti per eutanasia sono state registrate nei Paesi Bassi , con un aumento del 10,5%, per un totale di addirittura 7.666.
Questa la cifra dell’orrore che i Comitati regionali di controllo hanno comunicato ufficialmente nei giorni scorsi. I Paesi Bassi sono stati il primo Paese al mondo a legalizzare l'eutanasia e il suicidio assistito, introducendo una legislazione preliminare nel 1994, seguita da una legge completa nel 2002, anche se la pratica è stata comunque tollerata fin dal 1985.
I dati ufficiali mostrano che il numero di casi di eutanasia è aumentato, più o meno continuamente, fin dal 2006, raggiungendo 6.361 uccisioni nel 2019. Dati eloquenti, se pensiamo che le morti per eutanasia, rispetto al totale del decessi nel Paese, è passato dal 2% del 2022 ad addirittura il 4% del 2019, mentre lo scorso anno sono state ben il 4,5%.
Nel dettaglio le statistiche di questo massacro parlano, nel solo 2021, di ben 206 pazienti con demenza allo stadio iniziale che sono stati aiutati a morire, così come altre 115 persone con gravi malattie psichiatriche, mentre la stragrande maggioranza delle persone morte per eutanasia aveva un cancro allo stadio terminale.
Jeroen Recourt, coordinatore e presidente della Commissione Regionale di Controllo Euthanasia (RTE) ha affermato che l'aumento delle morti per eutanasia è ancora più impressionante di quanto possa sembrare, perché paradossalmente il Covid-19 non ha avuto nessun ruolo in questa crescita.
Nel frattempo, pochi giorni fa, mentre venivano pubblicati i dati sulle morti per eutanasia in Olanda, l’organizzazione pro life americana C-Fam ha depositato una sua memoria alla Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU. Nel documento, che verrà visionato in questi mesi in vista dell’Esame periodico sul rispetto dei diritti umani nei Paesi Bassi (ottobre 2022), si mettono in forte evidenza proprio gli abusi ed i tragici numeri provocati dalla legalizzazione ed espansione delle pratiche eutanasiche. Non ci resta che attendere un moto di orgogliosa difesa della dignità umana da parte dell’Onu, anche se di speranze sul rinsavimento di questa organizzazione non ne rimangono molte.
Il caso olandese è eloquente e d’esempio – speriamo in senso opposto – per l’Italia, dove speriamo si possa bloccare l’apertura di qualsiasi pertugio a favore della eutanasia, proprio per evitare le drammatiche derive che – appunto, Olanda docet – porta la legalizzazione di questa assurda pratica.