Fin dal 2010 le statistiche dicevano che solo il 19% dei medici finlandesi era favorevole all’eutanasia. E quasi tutti gli intervistati ritenevano che le richieste di eutanasia sarebbero vicine allo zero se fosse fornita un’adeguata formazione e informazione sui problemi del fine vita e sulle cure palliative.
Otto anni dopo, una proposta di legge su “l’aiuto alla morte ” (eutanasia) è stata respinta in modo schiacciante dal parlamento finlandese, con 128 voti 60.
L’Associazione medica finlandese si è vivacemente opposta alla proposta di legge e ha difeso la libertà di coscienza dei medici di non partecipare all’eutanasia.
Il buon senso ha prevalso: legalizzare l’eutanasia sarebbe un passo indietro per qualsiasi paese.
Chissà se il rifiuto di questa proposta di legge e il fermo atteggiamento dei medici siano collegabili al fatto che in Finlandia c’è un alto – preoccupante – tasso di suicidi... Tanto che da circa 20 anni i governi hanno intensificato il livello di assistenza psicologica offerta a tutti, soprattutto ai giovani. E infatti, da che deteneva il triste primato, ora risulta quarta, nel mondo dopo la Bielorussia, la Lituania e la Russia.
Forse chissà: chi combatte contro l’istinto suicida ha capito che non è il caso di legalizzare l’eutanasia...
Redazione