L’Italia si avvia a diventare come l’Olanda? Sembrerebbe proprio di sì, nel caso in cui venisse approvata la proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta dal M5s (ma osteggiata dalla Lega). Il testo della bozza per la legalizzazione dell’eutanasia, che sarà presentato mercoledì alla Commissione Affari Sociali e Giustizia della Camera, si presenta come uno dei più radicali d’Europa, andando in primo luogo a soffocare l’obiezione di coscienza di medici e infermieri.
Il progetto di legge si compone di quattro articoli e prevede innanzitutto la facoltà da parte del paziente di rifiutare i trattamenti sanitari, nutrizionali o di sostegno vitale. Il personale medico è sempre tenuto a rispettare la volontà del paziente, qualora questi: 1) sia «maggiorenne»; 2) non si trovi in «condizioni, anche temporanee, di incapacità di intendere e di volere»; 3) abbia manifestato la propria volontà «inequivocabilmente» o, attraverso un «fiduciario», «con atto scritto con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio»; in questo caso specifico, l’eutanasia potrà essere praticata, anche nel caso in cui il paziente venga a perdere la «capacità di intendere e volere» come esplicitato al punto 2.
Potranno ricevere l’eutanasia tutti i soggetti che ne facciano richiesta attraverso un atto scritto, con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, sulla falsariga del modello delle dichiarazioni anticipate di trattamento, già in vigore dal dicembre 2017. Le sanzioni previste per i medici e gli infermieri che non rispettano la volontà del paziente consistono nel «risarcimento del danno, morale e materiale», provocato dal proprio comportamento, al netto di «ogni altra conseguenza penale o civile ravvisabile nei fatti».
L’attuale composizione dei due rami del Parlamento lascerebbe pensare a un’approvazione piuttosto rapida e agevole. Se M5s, Pd e Leu (senza contare l’ala liberal di Forza Italia) convergessero, il progetto di legge potrebbe avere garantita un’ampia maggioranza. L’ostacolo maggiore sarebbe rappresentato dall’ostilità della Lega a qualunque forma di eutanasia. A tal riguardo tutti i temi etici controversi, dal fine vita alla legalizzazione della cannabis, sono stati esclusi dal contratto di governo.
C’è quindi da auspicare che la Lega faccia sentire chiara e forte la propria voce, confermando e ribadendo la propria contrarietà a qualunque legislazione anti-vita. Anche a costo di minacciare una crisi di governo.
Luca Marcolivio