Che l’Olanda fosse un Paese all’avanguardia (per ciò che concerne l’eutanasia e varie altre pratiche di morte non è una novità. Adesso ecco una nuova incredibile notizia, una storia di ordinaria follia raccontata da Tempi già qualche mese fa. È la storia di una donna di 72 anni, cui è stata praticata l’eutanasia. La paziente soffriva di un cancro al pancreas e il medico ha scelto di praticarle l’iniezione letale dopo che questa aveva subito un’emorragia cerebrale. Peccato che la donna non avesse mai espresso alcuna volontà esplicita al riguardo come previsto dalla legge olandese. L’organo di controllo che esamina i vari casi di eutanasia, aveva segnalato la vicenda all’autorità giudiziaria, dopo aver appurato l’assenza di qualsiasi forma di autorizzazione a procedere.
La Procura competente aveva quindi aperto un’inchiesta. Il medico, durante il processo, aveva confermato come la donna non avesse rilasciato in vita alcun consenso scritto circa una presunta volontà di vedersi praticare l’eutanasia, ma si era difeso sostenendo che questa intenzione gli sarebbe stata più volte manifestata verbalmente. La cosa incredibile, però è che, a detta del medico, la paziente avrebbe fornito l’assenso a procedere con un gesto della mano. Questo è bastato affinché i giudici, nonostante abbiano confermato il mancato rispetto della legge, hanno fatto cadere le accuse a suo carico, avvalorando la tesi che il consenso poteva ritenersi comunque concesso con il segno della mano.
Se eanche più l’obbligo di un’autorizzazione scritta è ritenuto elemento per procedere alla "far morire" di un essere umano, davvero allore l’eutanasia e il suicidio assistito rischiano di trasformarsi in un facile strumento per togliere di mezzo malati, depressi, anziani e chiunque sia considerato uno scarto e un peso inutile per la società.
di Salvatore Tropea