Il caso del piccolo Charlie Gard ha riportato l’attenzione sul tema, complesso e delicato, dell’eutanasia.
Al Senato è calendarizzata per fine luglio – salvo slittamenti a settembre – la discussione del DDL sulle DAT, già passato il 20 aprile alla Camera, che di fatto vorrebbe introdurre l’eutanasia anche nel nostro Paese.
ProVita Onlus ha denunciato fin da subito la pericolosità di questo disegno di legge, che va respinto nella sua globalità: le insidie sono celate dietro ogni parola, come ha ben commentato il magistrato Giacomo Rocchi (si veda qui). Per questo abbiamo anche lanciato una raccolta firme (firma qui), che sta proseguendo con un buon successo e che chiediamo ad ognuno di sottoscrivere e diffondere il più possibile.
Il Ddl sulle DAT non è una buona soluzione: pensare di eliminare il sofferente per eliminare la sofferenza è una strategia perdente in partenza. E, non è da visionari pensarlo, quante sarebbero le persone che – una volta in situazione – si troverebbero a voler dire o fare in maniera diversa da quanto dichiarato nelle DAT, ma si troverebbero nell’impossibilità di far valere la propria volontà del momento?
Come si può pensare che una persona sia in grado di decidere del proprio futuro in un momento in cui non si trova a vivere una determinata situazione di sofferenza? E quante cose, nella nostra vita, pensavamo sarebbero andare in un modo e poi si sono invece rivelate in tutt’altra forma?
Inoltre è importante tenere a mente che acqua e cibo, ma anche la ventilazione come nel caso del piccolo Charlie, non sono cure e non sono mai classificabili come “accanimento terapeutico”.
Non cediamo a questo inganno che porta le vesti della compassione. La compassione è cum-patior, soffrire assieme... cercando di alleviare il più possibile il dolore, ma non uccidendo.
Ogni vita vale. Sempre. Firma la petizione di ProVita Onlus.
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Toni Brandi
AGISCI ANCHE TU, FIRMA LA NOSTRA PETIZIONE: NO all’eutanasia! NO alle DAT!