Apprendiamo dal comunicato stampa della Federazione Europea delle Associazioni Familiari Cattoliche (FAFCE) che una proposta di “Dichiarazione scritta sulla fine della vita con dignità”, pro eutanasia, non è stata approvata dal Parlamento Europeo.
Fondata nel 1997, la FAFCE detiene uno status di ente partecipativo presso il Consiglio d’Europa, è un membro della agenzia dei diritti fondamentali nell’UE, e rappresenta associazioni familiari di 15 paesi europei.
La scorsa settimana, dice il comunicato stampa, è avvenuta la votazione del documento che non è riuscito a raggiungere la maggioranza richiesta.
Esso, usando termini fuorvianti e senza tener conto del principio di sussidiarietà, diceva tra l’altro che “Tutti i cittadini europei, indipendentemente dalla loro nazionalità, che si trovano in una fase avanzata o terminale di una malattia incurabile, con insopportabile sofferenza fisica o psichica, devono essere in grado di beneficiare di assistenza medica per finire la propria vita con dignità”. Quindi promuoveva in modo abbastanza esplicito l’eutanasia.
E’ incoraggiante che tale documento abbia ottenuto il sostegno di solo 95 deputati su 751. Il Presidente della FAFCE, Antoine Renard, ha dichiarato: “E’ chiaro che la lobby pro-eutanasia sta iniziando a lavorare attivamente nell’ambito del Parlamento europeo. Questo distoglie l’attenzione dei responsabili politici europei dall’incentivare le buone pratiche tra gli Stati membri in materia di cure palliative e di sostegno alle famiglie che si prendono cura di una persona alla fine della sua vita. Il fallimento di questa iniziativa dimostra che la dignità umana non può essere il campo di battaglia per dispute politiche e non può essere sfruttata come strumento di alcune ideologie. La FAFCE continuerà a lavorare in favore della dignità umana, nel suo vero significato, che pone la persona al centro”.
Redazione