15/04/2018

Fiaccolata ecumenica per la Vita nascente a Modena

Riceviamo da Andrea Mazzi, della Comunità Papa Giovanni XIII il resoconto della fiaccolata per la vita nascente che si è tenuta a Modena, in occasione della festa liturgica dell’Annunciazione.

Centinaia di mani unite da strisce di stoffa colorate, ad indicare che le relazioni tra le persone sono fondamentali per sostenere una mamma alle prese con una gravidanza imprevista. E’ il flash mob che si è svolto in piazza Grande a lanciare uno dei principali messaggi della quinta Fiaccolata per la vita nascente, iniziativa che domenica 8 aprile, alla vigila della Solennità dell’Annunciazione, ha attraversato le vie del centro di Modena.

Un “segno coraggioso e mite”, come ha ricordato Giancarlo Perego, Vescovo di Ferarra-Comacchio, una “presenza gioiosa e garbata” (Marina Casini, da pochi giorni presidente nazionale del Movimento per la Vita), promossa da più di 30 associazioni laicali dell’Arcidiocesi, a partire da un’idea della Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha visto anche quest’anno la partecipazione di centinaia di persone da tutto il territorio regionale.

Elemento distintivo di questo evento è la dimensione ecumenica: anche quest’anno hanno aderito all’iniziativa la Parrocchia ortodossa romena di Modena e 5 comunità evangeliche del territorio (Chiesa cristiana evangelica “Vita Nuova”, Chiesa cristiana “Gesù Fonte d’Acqua Viva”, Chiesa “Fonte di vita”, Missione Cristiana Libertà, NewLife Deliverance Church), ogni gruppo ha animato un tratto del cammino con le sue preghiere, alternate a testimonianze di persone che ci hanno aiutato a capire quanto siano preziose le piccole vite nel grembo materno.

Per Chiara Margherita Ulisse, infermiera all’Ospedale di Voghera, erano così importanti da giocarsi il posto di lavoro: ha parlato con due ragazze che chiedevano la ‘pillola del giorno dopo’ per spiegare che questo prodotto poteva avere effetti letali per un eventuale bimbo nel grembo; questo ha fatto scattare la reazione della Direzione sanitaria che ha spinto la giovane a rassegnare le dimissioni.

Aurora, a soli 13 anni, ha intuito che quel piccolo cuore che batteva a fianco del suo andava protetto e non respinto, ed ha deciso di continuare la gravidanza nonostante le pesanti pressioni dei servizi sociali, secondo cui doveva abortire a tutti i costi perché non sarebbe stata in grado di portare avanti la gravidanza. Invece ha testimoniato: “Se mio figlio non ci fosse stato, con le amicizie sbandate che avevo, a quest’ora mi troverei o in una comunità per tossicodipendenti oppure a fumarmi spinelli, se non a fare peggio!

Giuliano Venturelli, medico a Porta Aperta, ha condiviso coi partecipanti le gravi difficoltà che affrontano le gestanti immigrate, tra cui alcune sono in una situazione peggiore: “In Emilia-Romagna le neocomunitarie (rumene e bulgare) non hanno diritto alla tessera sanitaria, all’esenzione ai ticket, se sono indigenti i loro figli non possono iscriversi al Servizio sanitario!

In piazza Grande si sono succeduti gli interventi dei rappresentanti delle comunità ecclesiali. Il Vescovo Erio Castellucci ha sottolineato che il Signore ha reso dignità alla vita prima di qualunque aggettivo, e pertanto non ha senso distinguere, ad esempio, tra difendere la vita nascente e la vita indigente, sono due modalità diverse di sostenere la vita degli uomini.

Per la prima volta hanno partecipato altri Vescovi cattolici: era presente il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli, mentre quello di Ferrara-Comacchio ha inviato un saluto.

Per le comunità evangeliche è intervenuto il pastore Giorgio Mattioli, che ha ricordato la grande sofferenza che vivono le donne che hanno abortito; esse possono però accogliere il perdono di Dio e diventare testimoni per la vita per altre mamme in difficoltà. “L’aborto priva la società dei suoi figli ed attira il giudizio di Dio sul popolo che lo pratica”, per il pastore evangelico nigeriano Victor Johnson.

Al termine ha portato un breve saluto Giuseppe Vicinelli, Sindaco di Sant’Agata Bolognese, che pochi mesi fa ha istituito l’Assessorato alla Vita; si tratta del primo Sindaco che prende parte alla preghiera. Anche il Sindaco di Finale Emilia ha inviato un saluto. Segnali importanti: anche la politica deve fare la sua parte nel promuovere più aiuti e più rispetto verso mamme e bambini, finché non si compia il ‘sogno’ descritto nel ricordino lasciato ai partecipanti, sulla falsariga del celebre discorso di Martin Luther King del 1963, “che un giorno nelle nostre città i bambini nel grembo e quelli già nati saranno rispettati tutti allo stesso modo.”

Andrea Mazzi

Fonte: Avvenire

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