Il signore qui sopra con gli occhiali è Timo Soini, ministro degli esteri finlandese, fotografato a una veglia di preghiera pro vita in Canada.
La sua conversione al cattolicesimo, in un paese a grande prevalenza luterano, e l’aver abbracciato posizioni pro vita e contro l’aborto, hanno messo il ministro in cattiva luce, tanto che hanno presentato una mozione di sfiducia contro di lui al Parlamento di Helsinki.
Ebbene, il coraggio e la coerenza di Soini che ha difeso a testa alta le sue opinioni, che ha espresso apertamente sia in occasione del referendum irlandese, sia in occasione della bocciatura della legge sull’aborto in Argentina, è stata premiata: la mozione di sfiducia è stata respinta 100 voti contro 60.
Quando ha partecipato alla veglia pro vita in Canada si trovava a Ottawa in missione ufficiale, ma alla manifestazione ha partecipato a titolo strettamente personale e ha dichiarato: «Non me ne vergogno e non me ne vergognerò mai»
Sul suo blog ha scritto: «Che strano che uno debba lottare per difendere il suo diritto di difendere la vita!». Del resto, è da 30 anni che si è convertito e si oppone alla cultura della morte: «Non capisco perché solo oggi qualcuno si stupisce di queste mie posizioni».
Anche i ministri suoi colleghi lo hanno attaccato dicendo che le vedute di Soini contro l’aborto sono “imbarazzanti” per la Finlandia – anche se hanno dovuto ammettere che non ha mai violato alcuna legge.
Soini ha sottolineato che nello svolgere con integrità e serietà i suoi doveri di ministro degli esteri non gli impedisce di godere dei suoi diritti fondamentali: partecipare alla veglia pro vita in Canada, per pregare per le vittime dell’aborto, è espressione della sua fede e delle sue convinzioni che rientrano nella libertà di pensiero, di coscienza e di religione, che sono diritti inviolabili dell’uomo.
«Qualche volta bisogna avere il coraggio di essere uno solo contro tutti», dice Soini. E noi lo ringraziamo, per la sua testimonianza esemplare.
Redazione
Fonte: SPUC