Il 66% dei medici in Lombardia sono obiettori di coscienza. «Numeri così alti tra gli obiettori vogliono dire solo una cosa: che le donne non sono, in fondo, libere di scegliere», afferma Paola Bocci del PD. Ma non sarà, invece, che se gli obiettori sono così tanti è perché è ormai scientificamente assodato che la nostra vita inizia con il concepimento? E, se vogliamo parlare di libertà di scelta, fare crociate contro i medici obiettori, come ultimamente accade sempre più frequentemente, non è, forse, ostacolare un loro diritto fondamentale? Perché un medico non può esercitare la sua professione, rispettando quel "Primum, non nocere" che la caratterizza (e che, quindi, lo porta a non privare un bambino della sua vita e a non mettere a serio rischio la salute fisica e psichica della donna)?
Fonte: La Stampa