La notte tra il 25 ed il 26 settembre la sede del Servizio di Aiuto alla Vita di Bologna è stata vandalizzata da un gruppo di femministe di "Non una di meno", le quali avrebbero «deciso di lasciare una traccia visibile» del loro passaggio affiggendo cartelli con immagini e scritte, la più grande delle quali recita: «Nessuna obiezione sui nostri corpi». Questo ennesimo atto vandalico dimostra ancora una volta la volontà contrastare la libertà dei medici obiettori, sempre più perseguitati per il solo esercizio di un loro diritto fondamentale, ma anche la libertà delle donne stesse di poter scegliere di essere aiutate a portare avanti la gravidanza da un centro pro vita, che offrirebbe loro solo assistenza, senza limitarle in alcun modo.
Fonte: Zic.it