«Insieme a servizio della dignità della persona» è il titolo del Bilancio della cittadella torinese del Cottolengo. Mentre a disabili, malati gravi e sofferenti la società offre il suicidio assistito, la struttura del Cottolengo dona una nuova speranza di vita. Attenzioni, cure, assistenza, impegno, tutto è volto a far sentire a casa chi è nel dolore, tutto ha come obbiettivo che i sofferenti si sentano amati, che siano davvero importanti per qualcuno. E, quando questo avviene, nessuno vuole morire, ma trova un nuovo slancio vitale. Perché la miglior risposta alla sofferenza è l'amore, non la morte assistita.
Fonte: Avvenire