Nell'Antica Roma, appena nati, i bambini malformati, malati, dalla pessima "qualità della vita" (per usare un'espressione cara ai pro eutanasia) venivano direttamente gettati dalla Rupe Tarpea, non erano considerati degni di vivere. Intervistato da La Nuova Bussola Quotidiana, Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg), si dice preoccupato che nell'attuale emergenza coronavirus agli anziani accada qualcosa di simile, che vengano abbandonati e lasciati morire privi di cure. «Il Covid non può diventare un esperimento di darwinismo sociale per riequilibrare la sproporzione demografica. Il rischio di una deriva eutanasica sugli anziani non è da escludere a priori». Gli anziani meritano d'essere curati e aiutati a vivere, perché non diventino vittime della "cultura dello scarto" portata avanti dai sostenitori dell'eutanasia.
01/04/2020
FLASH - Eutanasia, il Covid19 non sia la "Rupe Tarpea" degli anziani
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