«Amy de Schutter, una donna belga fisicamente sana che soffre di depressione e autismo, ha affermato che l'eutanasia salva le vite», in quanto, dopo aver ottenuto il diritto al suicidio assistito, si sarebbe alleviata la sua angoscia. Non sarebbe stato più appropriato intervenire sull'angoscia e sulla depressione, con gli strumenti adeguati al suo caso, piuttosto che darle il lascia passare per farsi fuori? Che nella disperazione il pensiero della fine possa essere sollevante fa emergere, dietro l'ostentata volontà suicidaria, il celato desiderio di vivere, a cui si rinuncerebbe per via della sofferenza. E' la sofferenza, dunque, che va eliminata, per aiutare veramente chi soffre, non la vita.
Fonte: Life News