Nessuno mai deve mettere in dubbio la sofferenza delle donne che si recano ad abortire, alle quali va tutto il nostro rispetto. Ciò non toglie nulla, però, purtroppo, alla realtà dell'aborto, che toglie la vita a un bambino e ferisce profondamente una donna, esponendola ai gravi rischi alla salute fisica e psichica che questa pratica comporta. L'aborto non cura nessuno, è per questo che l'obiezione di coscienza è un diritto fondamentale dei medici. Di diverso avviso è il fumetto, recentemente pubblicato, dal titolo "Vita. L'aborto di un paese civile", che sembra contribuire a presentare l'obiezione di coscienza come un fattore negartivo del nostro Paese. Ma come mai il numero di medici obiettori è in crescente aumento? Sono tutti "retrogradi" o, forse, grazie anche ai progressi della scienza, si stanno rendendo conto del fatto che nel grembo materno non c'è un qualunque grumo di cellule, ma un essere umano?
Fonte: gonews.it