Il “College of Psychiatrists” irlandese ha avvertito che il suicidio assistito e l'eutanasia non sono compatibili con una buona assistenza medica e che la loro introduzione in Irlanda potrebbe mettere a rischio i pazienti più vulnerabili.
Quest'anno la questione sarà al centro dei lavori di un Comitato Speciale “Oireachtas” che è stato istituito per esaminare il “Dying with Dignity Bill” del 2020.
Il Collegio degli psichiatri ha recentemente pubblicato un documento di sintesi in cui sono state esposte alcune questioni chiave:
- Il suicidio assistito va contro gli sforzi degli psichiatri e del personale che si occupa di salute mentale per la prevenzione delle morti per suicidio.
- È probabile che metta a rischio le persone più vulnerabili: molte richieste di suicidio assistito derivano da problemi come la paura di essere un peso o la paura della morte piuttosto che da un dolore intrattabile.
- Sebbene spesso introdotta per i pazienti che soffrono di malattie terminali, è probabile che una volta introdotta l’eutanasia venga applicata in modo più ampio ad altri gruppi, tanto che il numero di persone che richiedono la procedura potrebbe crescere notevolmente al di sopra delle aspettative;
- L'introduzione del suicidio assistito rappresenta un cambiamento radicale della legge irlandese e della tradizione della pratica medica, esemplificata dal divieto di uccisione deliberata presente nelle linee guida etiche dell'Irish Medical Council.
Fonte: BioEdge
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