In Italia solo una persona su quattro che avrebbe bisogno di cure palliative riesce ad ottenerle. E se va meglio ai cittadini della Lombardia (il 33% riesce ad averle) e delle Pa di Bolzano e Trento (rispettivamente il 29% e 27/%), per i cittadini della Calabria (17%) e della Campania (18%) la copertura del bisogno è ben al di sotto anche della media italiana del 23%. È quanto è emerso dalla ricerca “Le cure palliative in Italia” commissionata da Vidas (associazione che dal 1982 offre assistenza sociosanitaria a persone con malattie inguaribili) a CERGAS - Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale dell’Università Bocconi.
Lo studio, basato sugli ultimi dati comparabili a disposizione dei ricercatori (2017), indaga la complessità del sistema delle cure palliative nel nostro Paese offrendo sia una stima del bisogno complessivo sia una fotografia della rete di offerta.
Dall’indagine emerge che ogni anno in Italia oltre 543mila persone adulte necessitano di cure palliative, ovvero quell’insieme di trattamenti rivolti ai malati inguaribili al fine di migliorarne la qualità di vita riducendo il livello di sofferenza e dolore.
Nel nostro Paese però si stima che l’offerta complessiva - che tiene conto dei pazienti assistiti a domicilio (79.648), in hospice (42.572) e in day hospital (1.843 accessi) - sia di sole 124.063 unità e delinea un tasso di copertura del bisogno pari al 23% (circa 1 persona su 4 tra chi ne ha bisogno). Un dato che, ormai a 10 anni dalla Legge n. 38 che sancisce il diritto per tutti i cittadini di accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, è ancora troppo basso, soprattutto se paragonato a quello di Germania e Regno Unito che raggiungono rispettivamente il 64% e il 78%.
Fonte: Quotidiano sanità