Scrive Francesco Ognibene sull'Avvenire di oggi, 16 novembre 2016: «Marina Casini Bandini propone questo semplice ragionamento ai 400 delegati di Movimenti per la vita (Mpv) e di Centri aiuto alla vita (Cav), da ieri a Montesilvano per il convegno nazionale, l’idea suona poco meno che rivoluzionaria: "Il nostro impegno [contro l'aborto, ndR] – sillaba la presidente nazionale del Mpv – è paragonabile a quello che ha portato alla liberazione dalla schiavitù e all’uguaglianza dei “neri” rispetto ai “bianchi”. Anche il nostro – aggiunge, coerentemente – è un movimento di liberazione da una situazione di minorità in nome della dignità umana, perché affermiamo che tutti gli esseri umani sono uguali anche quando si trovano nella fase iniziale della loro esistenza».
Per «dare vita al futuro», che è anche il titolo di questo 39° incontro nazionale del MpV, è necessario un «impegno culturale» accanto al consolidato e preziosissimo «servizio concreto».
Prosegue Ognibene: «Una scelta di campo attualissima, che risponde alla necessità di allargare le alleanze sul campo per "convincere tutta la comunità allo sguardo sul figlio concepito".
Non c’è alternativa a questa creazione di una rete che vada oltre questo – sempre commovente – “popolo della vita”. Un esempio concreto è l’impegno a «operare affinché il lavoro dei Cav sia accolto e riconosciuto valido come servizio pubblico», e non solo dove si può contare su amministrazioni locali sensibili come quella pescarese (con il sindaco Carlo Masci entusiasta sostenitore dei volontari pro life)».