Un nuovo caso di eutanasia infantile scuote il Regno Unito, questa volta sollevando un polverone diplomatico con Israele. Dopo Charlie Gard e Alfie Evans, questa volta è la piccola Alta Fixsler, di due anni, originaria di una famiglia ebrea ortodossa, ad essere ricoverata all’ospedale Royal Children di Manchester per un grave danno neurologico che ha fin dalla nascita.
Lo scorso 28 maggio, l’Alta Corte ha accolto la richiesta della direzione sanitaria di sospendere, nel "best interest" della bambina, i trattamenti che le permettono di respirare, bere e mangiare. Il tutto nonostante la contrarietà della famiglia e anche nonostante la possibilità che la piccola venga trasferita a Tel Aviv, dove ci sono due ospedali pronti ad accoglierla.
Intanto però entra in gioco anche la politica e la diplomazia, oltre che la religione visto che i genitori della piccola ritengono che la sospensione delle terapie non sia conforme al proprio credo siccome la religione giudaica vieta qualsiasi forma di eutanasia. A scendere in campo, infatti, anche il presidente uscente di Israele, Reuven Rivlin, che ha scritto una lettera al principe Carlo d’Inghilterra chiedendogli di esercitare la propria influenza per assecondare la richiesta della famiglia.
Fonte: Avvenire