Mario - nome di fantasia - è il primo malato in Italia a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito, dopo la sentenza 'Cappato-Dj Fabo' emessa dalla Corte Costituzionale.
Il comitato etico dell'Asl delle Marche (Asur) ha attestato che l’uomo (tetraplegico immobilizzato a letto da dieci anni) possiede i requisiti per l'accesso legale al suicidio assistito. Il via libera è dunque arrivato nonostante due diffide legali all'Asur e l'aiuto offerto dall'associazione Luca Coscioni.
Una “novità” che arriva proprio nei giorni in cui in Parlamento si parla del Testo Unico sul Suicidio Assistito e che, probabilmente, arriverà in Aula il prossimo 29 novembre. Non entriamo, ovviamente, nel giudizio umano e morale sulla scelta e sulle sofferenze dell’uomo, ma un giudizio politico e sociale non può non toccare i temi delle cure palliative (sono davvero accessibili? sono davvero una scelta e un’opzione?) e sul pericoloso rischio di una deriva mortifera pro-eutanasia.