Maggiori cure e un’adeguata assistenza. O la morte? E’ questo il bivio a cui è chiamata la politica pugliese e, in generale, quella italiana, dopo gli accorati appelli di Pasquale Tuccino Centrone, il giovane ristoratore di Polignano a Mare, da 13 anni malato di Sla, che chiede da tempo un’assistenza domiciliare.
La risposta più normale e adeguata, ma che non arriva. E, non ottenendola, Centrone avrebbe chiesto l’eutanasia. Ma perché allora non assisterlo? Non dargli ciò che chiede veramente, ovvero cure e assistenza?
Se da una parte la politica, per ora, non dà una risposta certa o si paventa davvero lo spettro dell’eutanasia, dall’altra la comunità medica scende in campo, tramite una nota a firma del Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, Filippo Anelli, che è anche Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCEO).
«Ci associamo – ha scritto Anelli - ai reiterati appelli sui social di Pasquale Tuccino Centrone, che chiede un’assistenza domiciliare stabile e continuativa, al posto di prestazioni occasionali con professionisti sempre diversi. Chiediamo all’assessore alla sanità, Pierluigi Lopalco, e al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di intervenire per fornire a lui, e agli altri pazienti cronici, un supporto professionale adeguato. Un Paese civile si misura, anche e soprattutto, sui servizi che riesce ad assicurare alle persone più fragili».
Fonte: FNOMCEO