Il "Jane Goodall Act", in Canada, è una proposta di legge in fase di approvazione per la protezione delle grandi scimmie e degli elefanti. Non solo pone regole severe sul trattamento delle bestie in questione, ma rende reato ottenere e manipolare «materiali riproduttivi» e embrioni degli stessi: quando si tratta di proteggere gli animali, improvvisamente ricordiamo quando inizia la vita.
In Canada, l'aborto è legale fino alla nascita, ma è reato rompere un uovo d'aquila. Gli attivisti per i diritti degli animali, denunciano gli allevamenti di polli assimilandoli ad Auschwitz, ma non fanno obiezioni sull'aborto.
Da anni ormai, i prolife canadesi denunciano il fatto che i bambini nascono vivi dopo gli aborti tardivi, ma vengono lasciati morire o "terminati" sui tavoli operatori (parliamo di almeno 1000 bambini tra il 2014 e il 2018).
Non c'è niente di sbagliato nelle politiche di protezione degli animali e di tutela dell'ambiente (magari ci piacerebbe si chiamasse "creato"), a meno che l'amore e la cura per le bestiole sia prioritario su quello per le persone.
Diceva GK Chesterton: «Ovunque ci sia adorazione per un animale, c'è un sacrificio umano. Sia simbolicamente che concretamente, questa è una verità basata sull'esperienza storica».
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