I bambini meritano che li si aiuti ad apprezzarsi così come sono, a riconoscersi nel proprio corpo, non che li si spinga a cambiare, come se fossero "sbagliati" o "imprigionati nel corpo sbagliato", idea che susciterebbe comprensibilmente in loro non poche sofferenze. «Sembra un incubo, invece è la realtà: oggi si possono spingere i figli, anche di 3 o 4 anni, a pensare di far parte del sesso opposto a quello biologico, avallando, anziché diradare, la confusione derivante da situazioni problematiche. A raccontarlo è il documentario che segue la vita di cinque minori dai 4 ai 15 anni: una propaganda arcobaleno che, guardata attentamente, mostra però il plagio degli innocenti, tanto da registrare anche il pentimento di una mamma». Consigliamo la lettura della testimonianza di Keira Bell, che racconta il pentimento e la delusione dopo la transizione.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana