Parallelamente all’Italia, anche nel Regno Unito il governo sta cercando di far passare una legge che di fatto legalizzerebbe il suicidio assistito. Le autorità religiose stanno però contrastando in ogni modo questo progetto. Nei giorni scorsi i vescovi inglesi hanno organizzato una veglia di preghiera e oggi tutti i leader religiosi britannici si sono scagliati, uniti, contro la proposta di legge in vista della sua seconda lettura che avverrà venerdì alla camera dei Lord.
Il sito della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles ha infatti pubblicato una lettera che hanno scritto congiuntamente sul rischio che questa nuova normativa avrà per i più vulnerabili, e che è firmata dal cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente dell’Episcopato; da monsignor Justin Welby, arcivescovo di Canterbury; e dal rabbino capo Ephraim Mirvis.
I tre parlano apertamente di "profonda inquietudine" per il progetto di legge sulla morte assistita, sottolineando rischi e pericoli che comportano tali disposizioni e le inadeguatezze pratiche "reali". “Il bene comune non è servito da politiche o azioni che metterebbero moltissime persone vulnerabili in posizioni ancora più vulnerabili”, avvertono, facendo appello alle persone di tutte le fedi a unirsi attraverso il "comune legame di umanità" nella cura dei più vulnerabili nella società.
In contrasto con il progetto di legge, i leader religiosi chiedono misure per rendere le cure palliative di alta qualità disponibili per tutti alla fine della vita: “L'obiettivo di una società compassionevole dovrebbe essere una ‘vita assistita’ piuttosto che l'accettazione del suicidio assistito – rilevano – per le fedi che professiamo, riteniamo che ogni vita umana sia un dono prezioso del Creatore, da sostenere e proteggere”.
Fonte: Vatican News