Tra oggi e domani si saprà se Archie Battersbee vivrà o morirà. I genitori del dodicenne britannico colpito due mesi fa da una paralisi cerebrale misteriosa stanno lottando con tutte le forze per salvare la vita al ragazzo, ma i dirigenti sanitari del Royal London Hospital chiedono invece la sospensione delle cure e dei supporti vitali.
Ancora una volta sarà l’Alta Corte britannica a emettere la sentenza di vita o di morte su un minore: Charlie Gard (2016-2017) e Alfie Evans (2016-2018) furono sacrificati dal medesimo tribunale. Nel 2019 invece Tafida Raqeeb era stata risparmiata. La cultura della morte ora potrebbe portare alla soppressione di un'altra giovane vita, ma c’è ancora speranza.
Per Archie, ora, le possibilità sono infatti sostanzialmente due: o la Corte ordinerà la sospensione dei trattamenti vitali oppure autorizzerà esami e controlli più approfonditi per stabilire se vale la pena proseguire i trattamenti.
Hollie Dance, madre di Archie, resta «irremovibile». Suo figlio, spiega, «ha solo bisogno di più tempo». «I cervelli sono cose molto complesse», aggiunge la mamma. «Per sanare una gamba rotta ci vogliono dalle sei alle otto settimane. Qui si tratta di lesione cerebrale, quindi credo serva più tempo».
Fonte: IFAM News