Nessuna pietà, la dittatura del "best interest" colpisce ancora. Il cittadino polacco residente nel Regno Unito in stato vegetativo, di cui abbiamo parlato pochi giorni fa, viene fatto morire di fame e di sete. Così leggiamo su La Nuova Bussola Quotidiana: «La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha rigettato l'appello urgente del governo polacco per salvare la vita di un suo cittadino nel Regno Unito che medici e giudici hanno deciso di lasciare morire essendo in stato vegetativo. Fonti di informazione polacche affermano che l'ospedale ora intende prelevare i suoi organi per il trapianto – nel Regno Unito vale il principio del silenzio-assenso - accelerando così la morte del paziente già imminente a causa del ritiro del supporto vitale». Nel frattempo, la famiglia "ha fatto appello urgente al Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti delle Persone con Disabilità". Insomma, secondo la mentalità eutanasica, la dignità della vita si misura in base alla sua qualità e se sei malato, disabile, sofferente, depresso, allora la tua vita non sarebbe degna d'essere vissuta e potrebbe essere soppressa senza problemi. E la chiamano pure "compassione".