Francesco Agnoli è uno storico, autore di vari testi sul Novecento tra cui "Alcide Degasperi. Vita e pensiero di un antifascista che sconfisse le sinistre" (Cantagalli) e "La politica. Filosofie politiche, guerra, informazione e disinformazione" (Reverdito), ha scritto per Avvenire, il Foglio e la Verità. Pochi sanno che è stato tra i padri fondatori di Pro Vita nell'ormai lontano 2012
- Professor Agnoli, tra poco si vota per le Europee… Cosa ci dice dell’Europa?
Che fu un grande progetto e che uno dei primi a parlarne fu il papa Pio XII. Bisogna stare attenti a non sovrapporre i tempi storici, guardando con gli occhiali di oggi i fatti di ieri. L’Europa si era autodistrutta, lasciando il primato mondiale agli Usa, proprio con le due guerre mondiali. L’Europa di Degasperi, Adenauer e Schumann nasceva da tre cattolici che oggi definiremo di centro destra: perseguitati dai fascisti e dai nazisti, fortemente anticomunisti, volevano dare all’Europa pace e prosperità. La Chiesa fu con loro, ma il progetto si arenò presto sulla difesa comune. Degasperi riteneva fosse necessaria. Gli Usa prima si opposero, poi diedero il consenso. Il Regno Unito, quello che in questi anni ha soffiato più di tutti sulla guerra in Ucraina in funzione anti europea, si oppose. Poi furono i nazionalisti e i comunisti francesi a dire di no. L’Europa rimase così senza un suo esercito e, quindi, anche senza una politica estera. Degasperi capì che il progetto era già azzoppato: voleva la difesa comune anche per non lasciare l’Europa senza voce in capitolo nello scontro tra Occidente e Oriente. Era un alleato degli Usa, ma non certo in modo acritico. Vedeva e giustamente l’Urss come un nemico pericoloso, ma era un uomo tutto teso alla pace e temeva anche la mentalità un po’ da cowboys degli americani. Per questo non voleva certo che l’Italia divenisse una colonia militare americana. Questa era la politica estera della DC: nell’orbita occidentale, ma badando a tenere buoni rapporti anche con la Russia, e persino con il mondo arabo. Infatti, mentre Usa e URSS nel 1948 si precipitavano a riconoscere Israele, Santa Sede e Italia mettevano in guardia dalla eccessiva partigianeria, e cercavano soluzioni più equilibrate (seguendo le quali non avremmo avuto conflitti continui in Terrasanta).
- L’Europa delle origini aveva radici cristiane?
Senza dubbio. I cattolici uscirono dalla guerra mondiale a testa alta in tutta Europa. Erano stati i più perseguitati. Perseguitati dai nazisti e dai comunisti e, sebbene in misura minore, con più astuzia, dai fascisti. Pensi che la Germania a maggioranza protestante scelse un cattolico come Adenauer! Qualcosa di incredibile, per certi aspetti. Anche in Italia salì al potere la DC, nonostante sino ad allora, dal Risorgimento in poi, avessero sempre governato forze laiche e massoniche. Oggi lo si dimentica troppo facilmente, mettendo in luce solo i difetti della Dc: ma se siamo usciti dalla guerra diventando uno dei paesi più forti e ricchi al mondo, lo dobbiamo anche a quel partito. E alla Santa Sede. Poi, certamente, la Dc di Degasperi era ben diversa da quella successiva, che effettivamente dimenticò molti dei suoi insegnamenti e mise all’angolo i degasperiani. Ma anche la Chiesa di Giovanni XXIII era diversa da quella di Pio XII! Ebbene come dicevo, per Degasperi, Adenauer e Schumann i valori cristiani dovevano essere a fondamento della nuova Europa. Che nei loro progetti non era affatto un super stato opaco e poco trasparente come quello odierno, ma, come disse Degasperi, un’unione “nella misura in cui ciò è necessario, e, per meglio dire, in cui è indispensabile. Preservando l’autonomia di tutto ciò che è alla base della vita spirituale, culturale, politica di ogni nazione, si salvaguardano le fonti naturali della vita in comune. Quale deve essere la nostra parola d’ordine? A mio parere, l’unione nella varietà, la varietà delle forze naturali e storiche”.
- Oggi come stanno le cose?
Oggi le forze di sinistra, massoniche, nichiliste… si sono prese l’Europa. Le sinistre, in origine del tutto avverse e per lo più estranee alla costruzione europea, la hanno piano piano conquistata. Mentre i cattolici e in generale i “moderati” hanno abbandonato il campo. Oggi l’Europa è in mano ai nemici della vita e della famiglia.
- Tutto perso?
Assolutamente no. Vedo tanta gente sconfortata, che non vuole neppure più votare. Perché tanto, dicono, non cambia nulla. Non è così. Certamente cambiare è molto difficile, richiede fatica e tempo. Ma non è affatto impossibile. Come i comunisti e le sinistre hanno trasformato l’Europa cristiana in atea e nichilista, così occorre lavorare per cambiare di nuovo. Guardiamo all’Italia: i governi Renzi, Monti, Draghi, Conte 2 hanno devastato il paese. Oggi non siamo in paradiso, ma certamente qualcosa, piano piano, sta cambiando. Se avessimo avuto un altro governo di sinistra oggi avremmo droga libera, eutanasia, utero in affitto, gender nelle scuole, cambio di sesso a go go, persecuzione giudiziaria dei pro vita, proposte di cancellare l’obiezione di coscienza… E poi, anche su sicurezza e immigrazione, centro destra o sinistra non è la stessa cosa. Certamente il governo italiano ha i suoi limiti, per certi aspetti appare ancora piuttosto immobile, ma bisogna essere realistici: non si può cambiare l’Italia soltanto da Roma, con Bruxelles e Washington avversi. Bisogna provare a cambiare anche l’Europa, per avere più sovranità in Italia.
- Nei suoi articoli parla spesso di vita e di guerra…
Certo, perché non credo affatto a quella divisione che andava di moda anni orsono per cui a sinistra sarebbero per la pace, ma non per la vita, e nel centro destra per la vita, ma disinteressati alla pace. La guerra distrugge vite su vite, genera morte, odio, distruzione. Un cattolico è per la pace. I papi del Novecento hanno visto subito che entrambe le guerre mondiali avrebbero portato solo morte e distruzione. Perché una guerra sia giustificabile, per un cattolico, ci vogliono tante condizioni, che non si realizzano quasi mai. Per esempio, ipotizziamo che la guerra in Ucraina sia davvero di difesa, e quindi giusta. Ma è davvero nata come extrema ratio? Si sono seguite le vie diplomatiche possibili per evitarla? No. C’è, nel sostegno ad essa, una recta intentio? No, è evidente a tutti che si tratta di una guerra per procura, in cui, degli ucraini massacrati, all’occidente anglosassone non interessa nulla…
Tornando alla domanda le faccio notare questo: il governo che più spinge per la pace è quello di Orban, in Ungheria; ebbene, questo governo è sia per la pace che per la vita e la famiglia. Il governo che più spinge per la guerra è quello francese di Macron, che è anche il promotore dei più duri attacchi alla vita e alla famiglia.
Stare con Orban o con Macron non è affatto la stessa cosa. Se vinceranno gli alleati di Macron, che in Italia sono il Pd, e ancora più esplicitamente Azione di Calenda e Stati Uniti d’Europa di Renzi e Bonino, avremo guerra alla vita e alla famiglia e la terza guerra mondiale. Se vinceranno gli altri, molte cose potrebbero cambiare.
Una cosa è certa: gli elettori del Pd, di Renzi e Calenda vanno a votare. Sono i delusi che spesso non vanno, decretando così la vittoria, sebbene con poco consenso, dei peggiori.
Chi votare? Magari turandosi il naso se non si apprezza più di tanto il partito, i candidati di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno firmato il manifesto di Pro Vita & Famiglia e che hanno possibilità di essere eletti.